Il romanzo di Mario Desiati ci porta in viaggio alla scoperta delle curve più dense dell’anima dei protagonisti, ma anche del lettore.
Spatriati vuole dire essere irregolari, essere andati via. In molti dialetti pugliesi vuol dire anche interrotti. Il titolo del libro di Mario Desiati, edito da Einaudi, racconta l’identità liquida, fluida dei due protagonisti.
Claudia e Francesco sono i due protagonisti che vivono la loro diversità, nel loro modo di pensare, di vivere la propria identità politica, religiosa con un’aspirazione totale verso la libertà.
Spatriati è il racconto di chi parte dalla propria terra per trovare una realizzazione lavorativa. Claudia e Francesco si incontrano ancora bambini in circostanze che inizialmente non danno spazio a una relazione di amicizia.
Un rapporto che si evolve con il tempo
Il loro è un rapporto che si evolve con il tempo, consolidandosi sempre di più. Un rapporto che nasce a Martina Franca in una terra, quella pugliese, che rappresenta al tempo stesso le radici, ma anche un luogo da cui scappare per potersi evolvere e riconoscere.
È ciò che accade ai due protagonisti, seppure in maniera diversa e in momenti differenti delle loro vite. Entrambi trovano altrove lo spazio e le condizioni per esprimersi e riconoscersi, restando fedeli a loro stessi.
Il romanzo si snoda, infatti, tra città diverse. I punti cardinali li troviamo a Martina Franca, dove tutto ha origine, e a Berlino, dove entrambe i protagonisti scoprono che tutto è possibile, tutto si può reinventare. Anche le relazioni, il senso di casa e della famiglia.
Un viaggio nell’anima del lettore
Oltre ad avere una trama molto forte, declinata in un linguaggio netto, essenziale e incisivo, Spatriati è interessante e innovativo dal punto di vista della lingua. Non della lingua italiana, ma del dialetto, a volte intraducibile nelle sue sfumature e nelle atmosfere in cui conduce, in contrapposizione con la lingua tedesca, anch’essa una lingua a tratti difficile da portare al nostro italiano perché in grado di descrivere con una sola lunghissima parola, un’emozione, uno stato d’animo, qualcosa che in italiano impiegheremmo forse frasi intere per tradurre. Un esempio è “Sehnsucht”: nostalgia di un desiderio non ancora realizzato o irrealizzabile.
Spatriati è capace di trasportare il lettore nelle curve più dense della sua anima. Un Premio Strega decisamente più che meritato.
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