Buona la terza, anche se calano gli ascolti rispetto allo scorso anno, ma l’Auditel non tiene conto dello streaming di RaiPlay e di Youtube. Le cover piacciono sempre. Sottile polemiche sui fiori: quello che doveva essere il simbolo promozionale della città diventa argomento di dibattito sul femminismo; la Michielin cede i suoi a Fedez, ed è subito incoronata Femen in versione mediterranea.
Buona la terza. Nella serata delle cover si risollevano audience e morale: 10,6 milioni gli spettatori (42,4% di share), ma solo poco meno della metà è riuscita a superare lo scoccare della mezzanotte.
Sarà stata anche la serata meno noiosa, ma per arrivare alla fine della maratona tv (alle 2 e dieci di notte!) non sarebbero bastati ettolitri di caffè.
Il trionfo dello streaming
Amadeus si dice comunque soddisfatto, vista la disfatta annunciata. La Rai si giustifica annunciando il boom di RaiPlay, dove soprattutto chi non fa parte della generazione boomer entra ed esce con smartphone e tablet guardando solo ciò che più piace.
Uno spacchettamento di ascolti che, in effetti, dovrebbe fare riflettere su come sta cambiando la percezione della fruizione tv. Prendete anche il canale Youtube Sanremo: il brano di Fedez e Francesca Michielin ha già superato 2 milioni di visualizzazioni.
Vabbè, ci sarebbe molto da riflettere e da scrivere sulla morte annunciata di sua maestà l’Auditel.
Simona Ventura dà forfait
Tornando all’immarcescibile Sanremo visto alla vecchia tv, la corsa a ostacoli dunque continua. E non senza colpi di scena: l’ultimo è il forfait di Simona Ventura, positiva al Covid, che deve saltare la sua partecipazione alla serata finale.
Sono saltati, e menomale, anche i palloncini in sala. Fatti scoppiare senza pietà, già, compreso l’intruso: il geniale gonfiabile a forma di pisellone gigante che ha fatto impazzire i social e che pare ora ricercatissimo anche dalla pubblicità (beh, della Durex).
Le performance: il genio è Madame, anzi, genialissima
Sono rimasti, invece, tutti gli altri. E sarebbe qui interminabile dare i voti a tutte le performance dei 26 big in gara: c’è chi alla vista della coppia Renga-Casadilego, tra l’altro penalizzati da fonici che rischiano il licenziamento, ha subito cambiato canale. I più furbi, diciamolo, erano già sintonizzati sulla finale di MasterChef.
Chi ha esultato per le cover di brani indimenticabili di Battisti, Endrigo, Vanoni, Battiato e Guccini. Chi ha ballato con una rediviva e strepitosa Rettore e chi aspettava solo lui, Samuele Bersani, perché la classe non è acqua.
A noi è piaciuta l’incompresa genialissima Madame, con l’omaggio a Celentano e al rap che dà ancora punti a tutti i pischelli del genere. Oltretutto, grazie alla sua performance con un gruppo di studenti si è capito dove sono finiti i famigerati banchi a rotelle.
Finalmente un Sos per il teatro
Ma al di là delle serata dove la musica ha tolto spazio alle gag di Fiorello e ai super ospiti (Zlatan Ibrahimovic, in ritardo perché bloccato in autostrada e arrivato all’Ariston solo grazie al passaggio in moto di un motociclista milanista, sul palco con Sinisa Mihajlovic si è confermato un vero mattatore), insomma a parte la scaletta da programma, due sono le cose meritevoli di applauso non finto.
La prima è, finalmente, l’appello per la riapertura dei teatri e dei luoghi di spettacolo grazie alle interpretazioni di Monica Guerritore e Antonella Ferrari. Nonché il bell’omaggio (“Non è per sempre” degli Afterhours) dello Stato Sociale con Francesco Pannofino e Emanuela Fanelli.
Un Festival femminista? Michielin dona i suoi fiori a Fedez
La seconda, il gesto emblematico di Francesca Michielin, che prima tra tutte ha rotto la tradizione stantia e ha girato a Fedez il mazzo di fiori destinato solo alle donne.
Qualcuno ha voluto twittare, esagerando: un piccolo passo, un gigantesco balzo per l’umanità.
Post Scriptum
Dicono che nel pezzo precedente abbiamo un po’ snobbato Elodie, il cui sexy medley ha fatto impazzire i fan. Pare che abbia decisamente vinto lei nel confronto social con Matilda De Angelis.
Ne prendiamo atto, de gustibus. Ah, ci segnalano anche che sarebbe ingiusta la delusione per i “quadri” di Achille Lauro. In realtà, è stato davvero geniale solo nella terza serata, tutto di oro dipinto come un dio greco. Un omaggio a Penelope e agli incompresi, reso ancora più artistico dalla partecipazione straordinaria di Emma Marrone e Monica Guerritore.
Leggi anche la recensione sulla prima serata