La possibilità di rinviare l’evento sportivo più importante al mondo ha fatto tremare il Giappone, ma le compagnie di assicurazione hanno coperto le perdite a patto di un rinvio entro 12 mesi. A breve si apriranno i Giochi più famosi del pianeta. Per l’Italia valgono già il 40% in più della passata edizione.
Tokyo 2020 Olimpiadi da record? Archiviato l’Europeo calcistico, ora gli esperti si concentrano sull’impatto che la vittoria dell’Italia ha sul Pil del nostro Paese. Nella precedente analisi che ha proposto Notizie Geniali si sottolineava che difficilmente si potrà pensare ad una crescita economica strettamente legata ai risultati sportivi. C’è però una ricaduta legata ad una certa euforia che stimola i consumi, anche se temporanea.
Chi ci guadagna maggiormente sono gli sponsor e i canali televisivi, che insieme versano più del 70% degli incassi a Uefa, Cio, e a tutte le organizzazioni di competizioni sportive.
Per le imminenti Olimpiadi di Tokyo, ad esempio, il giro di affari è di circa 5,7 miliardi di euro.
Olimpiadi di Tokyo 2020
Un altro evento sportivo si sta quindi avvicinando, ed è proprio Tokyo 2020. Si inizia il 21 e il 22 luglio con le anteprime per le gare di calcio e softball e dal 23 si darà il via ufficiale, con chiusura prevista l’8 agosto.
La capitale giapponese ospita la maggior parte delle sfide, mentre a Sapporo si terranno le gare di marcia e maratona, e a Tsurigasaki Beach quelle di surf, disciplina per la prima volta inclusa nei giochi.
A rappresentare i colori azzurri, tra gli altri, campioni del calibro di Federica Pellegrini e Matteo Berrettini, fresco finalista al torneo di Wimbledon, che hanno grosse possibilità di portare a casa una medaglia. Ma i portabandiera saranno Jessica Rossi, tiro a volo, ed Elia Viviani, ciclista, il primo nella sua disciplina ad avere questo onore.
Gli sponsor italiani
Per le Olimpiadi vale lo stesso discorso fatto per gli Europei di calcio: il ritorno della nostra economia è di carattere “sentimentale”, una maggiore euforia aiuta i consumi, anche se per un breve tempo.
Gli effetti maggiori, però, riguardano gli sponsor che hanno deciso di sostenere il Coni. Si tratta ad esempio di aziende del calibro di: Rio Mare, Herbalife, Esselunga, Amadori, Kinder Ferrero, Fastweb, Barilla. Un giro di affari che raggiunge un valore netto di mezzo miliardo di euro.
Qual è il guadagno per il Coni?
Rispetto alle Olimpiadi precedenti, il quadriennio 2017-2021 ha portato ad una crescita dei ricavi derivanti da partnership, solo per l’organizzazione italiana, pari al 40% in più rispetto alla precedente Olimpiade. Si parla di 17,5 miliardi di euro nel quadriennio.
Questo successo è dovuto all’aumento complessivo registrato degli sponsor casalinghi, ma anche all’incidenza dei ricavi da Partner CIO, triplicati rispetto al quadriennio precedente.
All’aumento del valore e del numero di Sponsor domestici, infatti, si è aggiunta anche l’attivazione di Worldwide Partner su territorio italiano.
Il valore generato, grazie a progettualità di più ampio respiro, ha permesso al CONI di mettere lo sport al servizio del sistema Paese.
Il riscontro positivo si è registrato anche nella competitività nel contesto internazionale, con l’aggiudicazione di grandi eventi sportivi internazionali sul nostro territorio. Le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026 ne sono un esempio tangibile.
I numeri dello sport a livello globale
A livello globale, prima della pandemia, lo sport valeva 160 miliardi di dollari. I diritti televisivi rappresentano la fetta più importante con 49 miliardi di dollari e una crescita annua del 7,3%.
Incremento minore, invece, per la biglietteria (2,5%), che si attestava sui 47 miliardi di dollari, limitata dalle infrastrutture. Un numero che oggi non ha senso contabilizzare perché i giochi di Tokyo si svolgeranno a porte chiuse.
Le sponsorship vedono un incremento del 5,8%. Segno negativo, infine, per il merchandising (-0,8%), fermo a 17 miliardi di dollari.
I numeri delle Olimpiadi di Tokyo
Ma vediamo innanzitutto quanto il comitato organizzatore giapponese (TOCOG), è riuscito ad incassare dagli sponsor. A fronte dei ritardi di un anno, che hanno avuto un costo stimato pari 1,6 miliardi di euro, la somma complessiva della raccolta è pari a oltre 2,7 miliardi di euro. Un record, visto che nessuna Olimpiade era stata capace di raccogliere questa ingente somma di denaro. L’attività di raccolta, del resto, era iniziata già nel 2011, quando Tokyo ha presentato ufficialmente la sua candidatura.
Cosa dicono gli esperti.
Domenico Doronzo, Ceo e Fondatore di NewIT, realtà che sviluppa programmi di investimento nelle aziende italiane ed esperto di investimenti nelle PMI italiane quotate, aveva già affermato che le vittorie nello sport hanno più che altro un valore sociale, identitario e possono influenzare l’ottimismo e la fiducia. Ma un’influenza è transitoria e, comunque, moderata sul comportamento economico.
Per quanto riguarda gli sponsor, invece, condivide la possibile crescita delle aziende che appoggiano il Coni nei volumi delle vendite. Ma non solo: “E’ ipotizzabile che anche le aziende che operano in ambito dello sport, dal vestiario all’attrezzatura, possano avvantaggiarsi commercialmente di Tokyo 2020 e, in particolare, delle vittorie azzurre. Da quello che ci risulta, molte di loro si stanno attrezzando per cogliere tutte le opportunità di business che ci saranno”. Circa mezzo miliardo di valore stimato.