Il divertentissimo libro di Francesco Muzzopappa è un antidepressivo naturale. Dal fascino bislacco dei luna park ai tentativi ricorrenti di mettersi a dieta, fino alla curiosità per la moda del centro massaggi.
Se il cambio stagione vi spegne, se siete privi di mordente, io consiglio la lettura di Un uomo a pezzi, esilarante riflessione sulla natura umana firmata da Francesco Muzzopappa ed edita da Fazi Editore.
Ottima alternativa agli antidepressivi, assumendone un capitolo al giorno avrete la certezza di produrre le endorfine sufficienti per arrivare a fine giornata.
L’autore si racconta in un’autobiografia a pezzi, appunto, ossia in vari frammenti che hanno composto i momenti più salienti e formativi della sua esistenza. Lo fa con un umorismo efficace, mai volgare e corredato da un linguaggio ricco di immagini, scorrevole e che susciterebbe una risata anche alla più seria delle Signorine Rottermeier.
Partiamo dalle sue radici culturali, i valori familiari come la passata di pomodoro fatta in casa che caratterizza ogni estate pugliese, i primi approcci con l’altro sesso, il trasferimento a Milano con conseguente gap culturale: “Arrivato al Nord mi resi conto di quanto fossero diverse certe abitudini rispetto alla mia normalità meridionale”.
Una presenza a cui è riservato il posto d’onore è quella di Carmen, compagna dell’autore, alla quale non solo è dedicato il libro, ma anche un intero capitolo. “Biancaneve” è il nome del capitolo a lei dedicato, dove Carmen viene descritta come donna molto risoluta nel supporto e la difesa delle persone in difficoltà, talvolta anche a suo stesso discapito.
L’umorismo tagliente e mai banale di Francesco riesce a raccontare in forma irresistibile stralci di vita quotidiana in cui ognuno di noi, almeno in parte, potrà identificarsi. Il fascino bislacco dei luna park, i tentativi ricorrenti di mettersi a dieta, la curiosità per la moda del centro massaggi. Leggendo un Uomo a pezzi sarà impossibile non porsi delle riflessioni sulla natura umana.
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