Le serie tv più geniali degli ultimi tempi, visibili sulle principali piattaforme, al costo di un biglietto del cinema alla settimana
A circa 30 euro al mese si può sopportare il lockdown di qual si voglia colore, viaggiare con la mente e in compagnia di tutta la famiglia per almeno un anno, o anche per il resto dei nostri giorni. Questo è il costo per abbonarsi contemporaneamente a Sky+Netflix (19,90 per il primo anno), Amazon Prime Video (3 euro) e ad Apple tv+ (5 euro). Questo è il motivo che spingerà chiunque, dopo aver letto questo articolo, a non voler uscire più di casa anche se si potrà e a non dormire più la notte perché drogato di serie televisive.
Se si sono letti gli articoli sulla cena natalizia geniale, l’oroscopo sui regali geniali, il vino che rimane in cantina e che finalmente si può stappare e gustare, ci si accorgerà che 30 euro non sono nulla in confronto a quanto si è risparmiato grazie ai consigli di Notizie Geniali.
La classifica non è di quelle usuali, non sarà una classifica tra i migliori e i peggiori, ma solo una suddivisione di 25 serie tv + 1 che vale la pena guardare. Non ci sarà nemmeno una suddivisione temporale, ma solo di genere. Sono escluse tutte quelle che non sono state viste e anche quelle che non sono piaciute.
Una sola eccezione: nominiamo il vincitore 2020. Notizie Geniali ha votato all’unanimità e in maniera monocratica Ted Lasso.
La migliore serie 2020
Ted Lasso – Il 2020 ha bisogno di buoni sentimenti e di speranza per il futuro. Ted Lasso, sulla piattaforma di Apple TV, è tutto questo. Un allenatore di Football americano che viene ingaggiato da una squadra UK di calcio dalla neopresidente, il cui unico scopo è quello di farla fallire per vendicarsi del marito fedifrago.
Politica e intrighi di potere
The Morning Show – Apple TV. Jennifer Aniston e Reese Witherspoon sono due giornaliste di due generazioni diverse che si ritrovano a essere coppia nello show della mattina sulla maggiore emittente televisiva USA e che devono affrontare la questione del Mee Too sia da un punto di vista professionale, sia personale. Per la prima volta, lo scandalo che ha dato il via al neo-femminismo non viene raccontato dalla parte della vittima, ma si cerca di ampliare la visuale, osservando il contesto e l’omertà che per anni hanno investito quelle che venivano considerate solo delle cattive abitudini, anche dalle donne.
Borgen – Netflix. Sorprendente serie danese, in cui sembra di essere in Italia. Una inaspettata candidata di minoranza del partito dei Verdi diventa primo ministro e da quel momento iniziata la trottola. Tra rimpasti, elezioni anticipate, accordi e ribaltoni, portavoce che si sposano con giornalisti, giornalisti che diventano portavoce, trame e intrighi, questa è il perfetto esempio di ciò che pensiamo possa esserci di peggio nella politica. L’aspetto positivo è che non succede solo da noi.
The Politician – Netflix. Serie leggera, ma non troppo, al limite della satira. A volte volge all’assurdo, con una Gwynet Paltrow che fa da ricca moglie di un magnate, che preferisce il figlio adottivo a quello di sangue. Una donna nata con il magic touch. La storia in realtà è sul figlio adottivo, il cui scopo nella vita è quello di diventare presidente degli Stati Uniti e che comincia la sua carriere già con le elezioni di rappresentante di istituto (perse).
Scandal – Amazon Prime Video. Arrivismo, arroganza, narcisismo, potere, assassini, contropotere. Secondo Olivia Pope, protagonista della serie, questo è l’unico modo di fare politica, a costo della vita, a costo di sacrificare il proprio amore, a costo di vendere l’anima al diavolo, il tutto nel nome della bandiera degli Stati Uniti d’America.
The Young Pope – Sky Atlantic. È bella la storia di un papa giovane, bello e prestante che si erge a moralizzatore delle anime e dei popoli, inquisitore della nuova era fatta di peccati e peccatori e che man mano ammorbidisce le sue posizioni, comprendendo la debolezza dell’umanità. Fotografia e regia di Sorrentino magistrali. Peccato sia in tv e non al cinema.
House of Cards – Sky Atlantic. Ormai bandita per la presenza di Kevin Spacey, la serie che ha dato inizio alla sindrome delle serie tv rimane il top di gamma per chi vuole vivere un po’ di malato mondo della politica nelle stanze dei bottoni, con sceneggiature a volta anche un po’ troppo spinte, ma sempre credibili.
Serie storiche
1992 – Serie italiana prodotta da Sky Atlantic. Stefano Accorsi, protagonista degli anni di Mani Pulite, è il deus ex machina di tutto ciò che succede nel dietro le quinte della nascita di Forza Italia, dell’ascesa della Lega e la caduta del Pci e di Achille Occhetto. Non è un capolavoro, ma ricordare il recente passato è sempre un buon esercizio. Suggerimento: non andate oltre 1992, i sequel sanno solo lasciare nostalgia per l’originale.
Chernobyl – Magistrale miniserie di Sky, andata in onda anche su La7, che racconta tutta la verità nient’altro che la verità dello scoppio della centrale nucleare Lenin a Prypiat nel 1986, tra omissioni, ritardi, errori e reazioni di un evento che ha completamente cambiato le sorti del mondo dell’est europeo e della caduta del Comunismo.
The Crown – Netflix. Interessante spaccato realistico sul mondo della monarchia britannica e di tutto ciò che fino ad ora era rimasto sconosciuto ai più. Una magistrale opera di lavaggio dei panni e di santificazione in terra della regina Elisabetta e del perché sia sempre più in auge a livello di reputazione e di immagine, a scapito del marito Filippo e del figlio Carlo.
Storie di droga e di crimine
The Hunters – Amazon Prime Video. Un gruppo di ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio che decide, a trent’anni di distanza, di vendicare il proprio popolo scovando quei nazisti che hanno cambiato identità e che si nascondono come persone normali e rispettabili tra la popolazione americana. Occhio per occhio, dente per dente. E la violenza non manca.
You – Netflix. Uno psicopatico amante dei libri che si innamora di ragazze carine, spigliate e sessualmente allegre. Il suo obiettivo, per ogni serie, sarà quello di trattenerle a sé per sempre, a costo della loro morte. Fino a quando, non sarà lui ad esserne vittima. A tratti divertente, a tratti drammatico, a tratti assurdo, e anche un po’ romantico, è sempre capace di spingere a cliccare su “vai al prossimo episodio”.
Fargo – Sky Atlantic. L’assurda storia di quattro cittadine nel Minnesota, come il numero delle serie, le cui storie si intrecciano con quelle del serial Killer Malvo, interpretato da Billy Bob Thornton, mono-espressivo semplicemente perché la parte lo richiedeva. È tutto talmente dark e talmente assurdo che anche la frase che dà il via ad ogni puntata, che induce a credere che i fatti siano realmente accaduti, sembra reale.
Breaking bad – Netflix. Una di quelle serie che bisogna avere il coraggio di guardare dalla prima puntata della prima serie all’ultima. Nasce un po’ in sordina e ci mette un po’ a decollare, ma ne vale assolutamente la pena, lasciando col fiato sospeso per giorni interi in cui l’unico pensiero rimane quello di tornare a casa e continuare a guardarla. Questo è il periodo perfetto per farlo! La storia di un professore di chimica che diventa un genio del narcotraffico (produzione, distribuzione, vendita) ha cambiato le sorti del modo di fare serie televise.
Narcos – Netflix. Pochi sapevano chi fosse Pablo Escobar e il suo ruolo nel mondo della politica sudamericana e anche statunitense. Tutti oggi conoscono il motivetto che dà il via alla sigla iniziale di Narcos, una fantastica serie tv che racconta le vicende del più grande narcotrafficante mondiale e di quanto basti poco per sentirsi un vero dio.
La Casa di Carta – Netflix. Incredibile ma vero, anche la Spagna può produrre una serie televisiva e farne un successo mondiale. La storia è divertente, a tratti paradossale, l’ambientazione e gli attori originali e molto divertenti, con uno sfondo amoroso che non guasta mai. Vale la pena staccarsi da un po’ di America per respirare un po’ di thriller europeo, in tutte le sue serie.
Giovani
The end of the f****g world – Netflix. La prima serie è a dir poco geniale. Due ragazzini che scappano dal loro monotono mondo: lui, James, convinto di essere uno psicopatico, lei Alissa, annoiata e in cerca del padre perduto. Da racconto adolescenziale si trasforma velocemente in una commedia noir con originalità e un inaspettato risvolto sentimentale.
Therteen – Netflix. Dimenticate gli Happy Days, qui non si scherza. Tra il noir e il realismo, questa è una serie cruda sulla violenza e il bullismo nelle scuole di oggi. La prima serie realistica e agghiacciante, dalla seconda in poi cade un po’ troppo nel thriller e tralascia la parte più realista del racconto.
Skam – Netflix e TimVision. Un po’ ragazzi del muretto moderno. Un gruppo di ragazzi che frequenta una scuola romana e che affronta per ogni serie una tematica diversa, dall’omosessualità al bullismo, al razzismo, ai primi amori. Un buono spaccato della realtà che consente ai più giovani di immedesimarsi e ai genitori (quelli che vedevano i ragazzi del muretto) di capire alcune problematiche del giorno d’oggi.
Emily in Paris – Netflix. Una americana neolaureata in marketing finisce a lavorare a Parigi per una multinazionale e si scontra con l’antiquato mondo raffinato e un po’ retrogrado della capitale francese, lei così social e glam. Divertente e leggero, con uno scorcio sulle potenzialità dei social media nel mondo della comunicazione, Emily scimmiotta vagamente una Chiara Ferragni americana.
Solo per donne (ma anche per uomini se solo si degnassero)
Working Moms – Netflix. Una donna torna al lavoro terminato il periodo di maternità e si arrabatta per capire come ristabilire un equilibrio nella propria vita tra lavoro, casa e matrimonio. La coperta sarà sempre corta e finirà per distruggere tutto, ma sempre con ironia. Catherine Reitman, protagonista della serie, insieme ad altre quattro amiche, racconta le difficoltà e le fragilità di donne che oggi vogliono affermarsi nel lavoro, ma non rinunciare alla propria essenza di madri e mogli.
Compagni di Università – Netflix. Crescere e voler rimanere sempre all’università. Quello strano meccanismo per cui quando ci si ritrova con gli amici storici si ritorna ad essere ragazzini e non conta più nulla: carriere, famiglia, figli. È come se con gli uomini della stessa specie, quella dei propri compagni di università, non ci fosse evoluzione umana. Fino a quando non arrivano elementi esterni a svegliare tutti, come ad esempio un intreccio di coppia mai confessato e per caso rivelato che rompe i rapporti. Ci si immedesima, provando un po’ di invidia e di nostalgia, ma poi si tira un sospiro di sollievo pensando a quello che si è stati in grado di diventare e di costruire.
Le regole del delitto perfetto – Netflix. Un avvocato di successo che insegna diritto penale all’Università e che sceglie un gruppo di studenti per farne i propri assistenti. Ne succedono di ogni, a partire dall’omicidio del marito della prof. Se non fosse che ogni puntata si conclude con qualcosa che resta irrisolto, si potrebbe anche lasciar perdere alla prima puntata, ma più si va avanti e più le storie della professoressa Keating e dei suoi studenti diventano una sorta di Beautiful dei giorni nostri, incapaci di farne a meno.
Last but not least
La regina degli scacchi – Netflix. Se ne è parlato talmente tanto che stento a trovare qualcuno che non l’abbia vista. Fatto sta che è una serie che merita, per la storia, per la fotografia e anche per la voglia di imparare gli scacchi o, per chi già lo conosce, di iscriversi al primo torneo di quartiere.
After Life – Netflix. La storia di un uomo che vive in Inghilterra e che ha perso la moglie per un cancro. Non riesce a riprendersi, cade in depressione, e decide che dirà e farà solo quello che ha voglia di dire e di fare, senza inibizioni. Le cose però si mettono male. Una serie di buoni sentimenti, delicati, che mostra l’intimità della sofferenza, di chi è sempre vissuto in una serena normalità e che improvvisamente si ritrova ad essere solo. Fa riflettere, ma anche sorridere. Ne vale la pena.
Bambini
Acquasilente – Apple tv. Siete in smartworking e dovete lavorare, ma non sapete che fare dei vostri figli e non avete il coraggio di proporre la decima ora consecutiva di cartoni? Acquasilente è un saggio panda che vive in Cina e che racconta fiabe zen. Vi toglierà ogni senso di colpa. Insegnerà tutto sulla vita e sul mondo ai vostri figli, insegnerà l’educazione e anche come si deve parlare. Vi sentirete più liberi e leggeri di lavorare (o di leggere un libro, o bere un buon bicchiere di vino in santa pace).