La pandemia ha dimostrato che chi ha coraggio vince. Da Luca Zaia, che potrebbe prendersi tutto il Centrodestra, a Mario Draghi, che va alla conquista dell’Europa, fino a Joe Biden, che dal suo studio ovale vuole riconquistare il mondo.
La pandemia ha dimostrato che chi ha coraggio vince. E una cosa è certa: vaccinare non è più solo una questione sanitaria. Il vaccino riguarda chi lo ha inventato, chi lo produce, come e quanto lo si distribuisce, come e a chi viene somministrato.
Mai era successo che lo stesso tema potesse muovere la politica locale, i poteri forti, gli equilibri mondiali, gli schemi delle super economie e, allo stesso tempo, far emergere le fragilità, le debolezze e la forza di ognuno.
Draghi fa paura all’Europa
Di quanto Mario Draghi abbia dimostrato in tutte le sedi di essere un vero politico, usando il pugno di ferro soprattutto in Europa, ormai è storia scritta. Ci limitiamo però a segnalare questo video che spiegherebbe perché le case farmaceutiche non distribuiscono i vaccini. I giornaloni lo hanno diffuso ben poco, ma Draghi da Bruxelles durante la conferenza stampa post Consiglio Ue ha detto: “Si ha l’impressione che alcune società si siano vendute le cose due o tre volte”. Giusto, così, per dire.
Lombardia e Veneto due facce della stessa medaglia
Una partita divertente è quella che sta giocando Luca Zaia, presidente del Veneto. Il Doge ha deciso di adottare il sistema a chiamata, creando una graduatoria fisica e non digitale che va dal più vecchio al più giovane. L’Ats di Treviso ha quindi chiamato tutti gli ottantacinquenni a presentarsi domenica: alle 7 quelli nati a gennaio, alle 8 a febbraio, e così via.
A disposizione il doppio delle dosi, perché sono stati vaccinati anche gli accompagnatori. A livello organizzativo il metodo pare abbia funzionato e dato ottimi risultati. Certo, in una realtà piccola come Treviso può essere semplice, ma cosa succederebbe a Milano?
Il disastro lombardo
La Lombardia continua, infatti, ad avere grossi problemi organizzativi. La settimana scorsa il presidente Attilio Fontana ha chiesto la testa dei vertici di Aria, la controllata della Regione che si occupa dell’organizzazione delle somministrazioni.
L’assessore al Welfare Letizia Moratti, insieme al prode Commissario all’emergenza Guido Bertolaso, ha stipulato un accordo con Poste per risolvere il problema e da questa settimana si vedrà se le persone potranno avere più certezze sulle somministrazioni, sui tempi e sui luoghi in primis.
Gli equilibri della Lega
Veneto e Lombardia, due Regioni che sono una lo specchio dell’altra. Due Regioni a guida Lega, il classico esempio di ciò che i vaccini fanno emergere: forza e debolezza. Ma cosa vorrà dire in termini politici?
Zaia è comodamente seduto sulla sua poltrona di Doge fino al 2025 e per ora non sembra intenzionato a smuoversi da lì.
Zaia capo del Centrodestra?
Ma quel che è certo è che con la sua politica decisionitista dallo scoppio della pandemia, o durante la campagna vaccinale e probabilmente anche nel post pandemia, il suo modo di fare schietto, localissimo quasi dialettale, con quel piglio da saggezza contadina, ma con grandi capacità dialettiche e diplomatiche e un’attenta osservazione di quel che succede a livello nazionale, sta mettendo progressivamente le basi per costruire la scalata alla Lega.
O perché no, magari anche del Centrodestra, scalzando un Matteo Salvini indebolito dalla ventata di antipopulismo che oggi ha portato il nuovo Governo Draghi e che ha investito anche il leader della Lega.
La debolezza di Fontana e le amministrative di Milano
Dall’altra parte, Fontana ha dimostrato grandissima debolezza fin dai primi momenti della gestione della pandemia. È riuscito nell’impresa incredibile di cambiare l’immagine della Regione più efficiente d’Italia, a luogo di inefficienza politica e gestionale.
Quanto conterà la perdita di peso della Lega nella scelta del candidato sindaco a Milano? Probabilmente molto. Forza Italia spinge per Maurizio Lupi, ma su di lui graverebbe il veto di Matteo Salvini. Fratelli d’Italia per ora alza le mani. Ma forse spetterà proprio a Giorgia Meloni fare da ago della bilancia.
L’operato della Moratti per Lupi sindaco?
Se l’operazione del duo Moratti-Bertolaso con Poste sull’organizzazione dei vaccini lombardi dovesse funzionare, è probabile che il peso di Forza Italia si faccia sentire eccome. Una persona come l’ex ministro delle Infrastrutture, conosciuto come ottimo politico e amministratore, anche se di Cl, dovrà quindi essere digerito dal Carroccio.
E a quel punto per Beppe Sala il verde non sarà più quello del suo partito, ma quello dei sorci che Lupi potrebbe fargli vedere in campagna elettorale.
Enrico Letta fa casino
E nel Pd, cosa sta combinando Enrico Letta? Sta rivoluzionando silenziosamente (o diabolicamente?) un partito fatto ormai solo di fratelli coltelli. L’ultima trovata è stata quella di imporre due donne alla presidenza dei gruppi di Camera e Senato.
Alla Camera Debora Serracchiani e Marianna Madia sembrano aver replicato uno schema antico: metti due donne insieme e finiranno per litigare.
È solo una diatriba tra donne?
In realtà, si tratta di una mossa ben più profonda, cioè quella di smuovere due correnti completamente opposte: quella ex dalemiana e conservatrice con Madia, e quella di Base Riformista di Lorenzo Guerini con Serracchiani.
Per ora siamo ai litigi. Vediamo se Letta riuscirà a scardinare i potentati interni, oppure se sarà l’ennesimo tentativo che porterà solo un’ulteriore corrente interna.
Facciamo un po’ di ordine. La top five della settimana.
Numero uno. Suez, per Ever Given ancora tre giorni
Questa notte è stata disincagliata la nave Ever Given, un’imbarcazione di 400 metri che da una settimana blocca il canale di Suez, provocando gravissimi danni all’economia globale. Ci vorranno probabilmente ancora tre giorni per liberare il passaggio: dipenderà dalla marea.
Numero due. In arrivo in Italia 3 milioni di dosi
Questa mattina Francesco Paolo Figliulo ha annunciato che arriveranno 3 milioni di dosi di vaccino anti–Covid entro fine mese.
Nel frattempo, sempre oggi, Toscana, Calabria e Valle d’Aosta diventano rosse e il Lazio torna arancione, potendo così aprire le scuole, prima del lockdown generale di Pasqua.
Numero tre. Partono le domande per il Decreto Sostegni (che sostengono pochino)
Da domani (martedì 30 marzo) si potrà fare domanda per ottenere i fondi del Decreto Sostegni. Il meccanismo è abbastanza complesso e ha già suscitato parecchie proteste perché gli importi promettono di coprire solo una minima parte delle perdite subite da aziende e professionisti.
Insomma, si capisce perché gli imprenditori non si siano dichiarato propriamente soddisfatti.
Numero quattro. Recovery Plan, siamo alle solite domande
Sempre domani, le Commissioni Bilancio di Camera e Senato dovranno approvare la relazione sul Recovery Plan. Secondo quanto è emerso, pare che vi saranno 16 macro richieste.
Ad esempio, quella di indicare espressamente gli obiettivi misurabili e i target intermedi, come la definizione dei tempi, le modalità e i costi delle riforme, i costi del nuovo personale, o fornire maggiori informazioni sulla governance.
Insomma, la strada è ancora lunga e manca solo un mese alla scadenza.
Numero cinque. Super Joe Biden da 3mila miliardi di dollaroni
Joe Biden, presidente Usa, mercoledì annuncerà i dettagli del piano “Build back better” (ricostruire meglio).
Un po’ il nostro Decreto Sostegni, (o anche il Next Generation Eu) con una piccola differenza in termini di zeri: 3mila miliardi di dollari fino al 2023. I fondi serviranno per il contrasto della pandemia, per politiche verdi e per politiche al femminile e occupazione.
Biden, quando non inciampa sulle scalette dell’Air Force One, o quando non arranca dietro ad Obama, seduto alla sua scrivania nello studio Ovale (meglio che stia fermo), si trasforma in Super Joe: “Questo è il momento per immaginare e costruire una nuova economia americana per le nostre famiglie e per la prossima generazione”.
Cina, Usa e Russia, sempre loro.
Da Biden anche una mossa inaspettata: invitare Russia e Cina al vertice globale sul Clima, facendo così pressione su potenze che dovranno fare i conti con la politica di transizione energetica che tutte le democrazie si ritroveranno a fronteggiare nel post pandemia.
Come si muoverà Xi Jimping? Negli ultimi anni la corsa ai giacimenti di litio mondiale per la Repubblica cinese è stata uno dei grandi temi. Cosa succederà all’automotive americano ed europeo?
Cederanno la leadership all’estremo oriente? Oppure vireranno verso l’idrogeno?
A fine 2020 la Volkswagen ha inaugurato un centro di ricerca e sviluppo sulle auto elettriche nella provincia di Anhui, che si trasformerà in un nuovo importante hub per la mobilità elettrica per tutto il Gruppo.
L’invito al Summit sul Clima arriva nel momento in cui la Cina prenderà in esame la riforma elettorale di Hong Kong ed è probabile che questa sarà l’occasione per una nuova stretta di Pechino sulla ex colonia britannica.
Come si comporterà il presidente Usa rispetto ai diritti umani? La volontà di riconquistare terreno a livello mondiale sarà anche l’occasione per esportare la democrazia e i diritti umani?
Leggi il punto geniale della scorsa settimana.