Cibo e vino, abbinarli non è così semplice, le variabili sono molte e certamente i Presidenti che nei giorni scorsi hanno festeggiato la vittoria probabilmente si sono concentrati nei baci e negli abbracci anziché pensare a cosa stessero mangiando o bevendo. Avendo immaginato però di che cosa si sarebbero poi nutriti e saziati è anche possibile immaginare quale abbinamento con il vino quei piatti avrebbero potuto avere.
Un buon inizio per capire come accostare il vino al cibo è l’accompagnamento per contrapposizione o concordanza. Nel primo caso si ricerca la costruzione di un equilibrio che permetta alla bocca di essere sempre pronta per un nuovo assaggio. L’abbinamento per concordanza, invece, porta ad avere un vino con le stesse caratteristiche del cibo di modo che in bocca possano, l’uno con l’altro, amplificare le proprie caratteristiche
Vermentino, Pigato e Rossese per Giovanni Toti
Giovanni Toti l’abbiamo immaginato al tavolo con un cappon magro, poi avrà continuato con i pansoti in salsa di noci e avrà finito con l’asado ligure.
Il Colli di Luni Vermentino D.O.C. per acidità struttura e morbidezza è capace di accompagnare, senza stancare, il pasto permettendo in questo modo alla bocca di essere stupita a ogni boccone.
I pansoti, invece, strabordano in succulenza e regalano al palato un sapore con una tendenza dolce che può essere riequilibrata dalla acidità e dalla sapidità di un Pigato della Riviera Ligure di Ponente.
L’asado ligure, invece, porta in trionfo le spezie e il suo degno compagno è il Rossese Dolce Acqua in quell’esatto connubio tra morbidezze e acidità e alcolicità che permette di meditare sulla vittoria conquistata.
Prosecco e Durello per Luca Zaia
Luca Zaia l’abbiamo immaginato al tavolo con una soppressa abbinata al Prosecco di Valdobbiadene, per poi proseguire con le schie fritte con polenta bianca. Ecco allora che a cavallo delle provincie di Verona e Vicenza sui monti Lessini viene prodotta la denominazione Lessini Durello doc metodo classico che è una bollicina, unica per ampiezza nel suo genere, capace di portare via con disinvoltura l’untuosità e la sapidità lasciati in bocca e sulle labbra dal fritto.
Morellino di Scansano e Val di Cornia Bianco per Eugenio Giani
Eugenio Giani, invece, l’abbiamo lasciato al tavolo con cacciucco e “5 e 5”. Nel cacciucco è interessante osservare come la parte più prettamente vegetale e speziata sia prevalente nei sapori del piatto rispetto agli ingredienti di pesce. Ecco allora che un buon abbinamento lo si può trovare nel Morellino di Scansano Docg che fa buon uso in bocca di acidità e morbidezze senza apparire soverchiante rispetto alla struttura del piatto.
Il “5 e 5” invece ha bisogno di essere accompagnato fuori dal palato con calma senza grande convinzione per continuare a godere dell’untuosità data dalle melanzane sott’olio a cui si aggiungono un poco di spezie imbastite dalla dolcezza data dal pane e dai ceci. Ecco allora che camminando ad ogni morso, visto che rimane pur sempre un cibo da strada, si potrebbe pensare di avere anche una borraccia con del Val di Cornia Bianco: pochi sorsi però, altrimenti le gambe si stancheranno troppo in fretta.
Rosso Piceno Superiore e Verdicchio di Matelica per Francesco Acquaroli
Francesco Acquaroli è invece rimasto al tavolo della vittoria con vincisgrassi e del coniglio in porchetta. Per complessità, ricchezza, varietà di sapori in bocca il vincigrassi ha bisogno di un Rosso Piceno Superiore Doc per aiutare la bocca a dipanare quella trama ricca di intrecci nati ad ogni singolo boccone.
Il coniglio in porchetta per la sapidità, per la freschezza data dal finocchio, e per la delicatezza della carne di coniglio, sposa e fa il paio con il Verdicchio di Matelica Riserva Docg. Al naso è apprezzabile la grande complessità olfattiva che spazia tra i sentori di mandorle tostate, cedro e miele. Al palato è strutturato, ricco ed opulento, caldo e avvolgente, capace di sorreggere la sapidità e la freschezza del piatto senza travolgere la delicatezza della carne bianca.
Campi Flegrei Falanghina spumante per De Luca e Salice Salentino Bianco Spumante per Emiliano
De Luca è poi rimasto alle prese con la pizza cilentana e potrà accompagnarla con i Campi Flegrei Falanghina spumante e godere del piacere delle bolle per celebrare la vittoria. Allo stesso modo Emiliano, alle prese con il panzerotto che è l’apoteosi della mozzarella e del pomodoro avvolti da uno stato di pasta fritto, sceglierà una bolla, come può essere il Salice Salentino Bianco Spumante, poiché certe vittorie e certi piatti per essere celebrati hanno una sola sposa.