Il calcolo si basa su un insieme di beni e servizi di uso quotidiani, il loro prezzo è aumentato mediamente del 8,6% negli USA, del 8,1% nell’Unione Europea e più precisamente del 6,9% in Italia anno su anno (maggio 2021- maggio 2022). Il denaro che abbiamo quindi perde valore perché con lo stesso possiamo acquistare meno prodotti e servizi.
Per esempio in Italia i beni energetici come luce e gas (sono solo una delle componenti dell’inflazione) sono aumentati del 42,2%, ovvero se prima una bolletta costava 100 euro per la componente energia oggi la stessa costa mediamente 142,20 euro. Servono 42,20 euro in più per pagare la stessa bolletta a parità di consumo!
Perché si alza
Possiamo sintetizzare in quattro le principali cause che hanno generato questo aumento dei prezzi:
- Le rapide riaperture post pandemia
- Il rincaro dei prezzi dei beni energetici
- La Cina
- La green inflation
Le economie sono ripartite velocemente dopo che il Covid ci ha relegato in casa facendoci scoprire un nuovo mondo all’orizzonte. Così tutti noi abbiamo ricominciato a mangiare al ristorante, ripreso a viaggiare e speso di più utilizzando parte del denaro che avevamo risparmiato durante i nostri giorni chiusi in casa, facendo aumentare la domanda di beni e servizi. La domanda aumenta ma molte imprese faticano a stargli dietro perché devono ricostruire le catene di approvvigionamento colpite duramente dai lockdown, quindi ad un alta domanda corrisponde una più bassa offerta. Immaginate di essere un panettiere che vende del buon pane, con pezzi limitati e che ha la coda di persone fuori pronte ad acquistarlo. Aumentereste sicuramente i prezzi. Questo è quello che è successo soprattutto con i dispositivi elettronici, che hanno subito una forte richiesta data dalla necessità di lavorare da casa e fare call a distanza, per i quali i microchip sono indispensabili, diventati introvabili e con prezzi alle stelle.
Elettricità, gas e petrolio sono diventati più costosi in ogni parte del mondo, anche qui l’aumento della domanda post pandemia ha giocato un ruolo importante, esasperato dal conflitto tra Russia ed Ucraina. Le due nazioni non sono solo tra i più importanti esportatori di gas e petrolio mondiali, ma anche di materie prime agricole: il 30% del grano mondiale arriva da qui. Lo stop agli scambi commerciali con Russia e Ucraina non può che far aumentare i prezzi a causa della scarsa offerta.
In tutto questo la Cina, che abbiamo visto sempre come fabbrica del mondo, è invece diventato un paese dove la classe media cresce di anno in anno, più persone che hanno disponibilità da spendere vuol dire più consumi che vogliono dire aumento di domanda. Si stima che nel 2040 il ceto medio cinese sarà 4 volte più grande di quello attuale.
Anche la transizione energetica ha un suo costo, il problema principale è dato dalle materie prime: rame, alluminio, palladio e nichel sono fondamentali per la costruzione delle batterie per realizzare auto elettriche, pannelli solari e pale eoliche. Queste materie prime scarseggiano e sono costose da estrarre. La richiesta ha subito una forte accelerazione e di conseguenza i prezzi.