L’azienda milanese 3F Piante Artificiali è punto di riferimento per i più importanti scenografi e registi internazionali. I suoi allestimenti sono utilizzati in tv, nei set cinematografici, a teatro, negli hotel di lusso e nelle boutique più esclusive
Dal cuore pulsante di Milano, in un cortile in zona Certosa che sembra uscito direttamente dai ricordi d’infanzia di chi è stato bambino negli anni Sessanta, ai palchi dei più importanti teatri d’opera del mondo. Il tutto partendo dai fiori di plastica per i cimiteri, introdotti per la prima volta in Italia proprio da loro, per arrivare agli allestimenti artistici di scenografie e pareti verticali realizzate con piante artificiali per i principali set televisivi nazionali, i ristoranti gourmet, le boutique delle Maison di alta moda in tutto il mondo, i setting pubblicitari, gli hotel extra lusso e le residenze più esclusive.
Quella di 3F Piante Artificiali, azienda milanese fondata nei primi anni Sessanta da Antonio Fato e oggi guidata dai figli Renata, Massimo e Mauro, è la storia di una realtà per molti versi unica nel suo genere. Una realtà capace di imporsi come punto di riferimento per i più importanti scenografi e registi internazionali, ma anche per l’Opéra de Paris, il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro dell’opera di Ginevra, l’Arena di Verona – giusto per citarne alcuni – grazie a un perfetto mix di efficienza, ricerca, creatività e precisione.
Gli inizi: il boom dei fiori per i cimiteri
“Tutto ebbe inizio quando un amico di mio padre si mise a produrre fiori di plastica e chiese a lui, che in quel periodo trattava casalinghi, una mano per venderli”, racconta Renata Fato. “Visto che all’epoca nessuno voleva saperne, e visto che la necessità aguzza l’ingegno, mio padre, poco più che ventenne, provò a piazzarli come articoli nei negozi di casalinghi. Trovò una prima cliente, una signora di 80 anni che lo prese in simpatia e che, dopo averli testati, lo aiutò a diffondere l’articolo: una volta superate le prime reticenze, il successo fu enorme. E i fiori cominciarono a essere venduti come articoli per i cimiteri”.
Nel giro di pochi mesi le richieste arrivarono a un livello tale che “ogni settimana arrivava qui un tir di fiori di plastica da scaricare”, prosegue Renata Fato. “Fino agli anni Novanta abbiamo venduto milioni di fiori di plastica, dopodiché il mercato è cambiato e ci siamo dovuti completamente reinventare, con prodotti più fini e progetti sempre più curati e ambiziosi”.
Gli anni Novanta e la specializzazione artistica
Una sorta di seconda vita con la quale si è aperto un mercato nuovo, fatto di realizzazioni artistiche, di collaborazioni con le più importanti istituzioni culturali e musicali internazionali e con scenografi e registi italiani e stranieri. “A partire dagli anni Novanta il nostro lavoro si è radicalmente trasformato”, conferma Massimo Fato, “tanto che oggi i nostri allestimenti e pareti verticali sono in tutto il mondo e che noi spesso ci troviamo a collaborare alla produzione di un’opera musicale o di una trasmissione televisiva fin dalle fasi embrionali”.
Un aspetto che contribuisce a rendere particolarmente stimolante il lavoro di Renata, Massimo, Mauro, Vittorio (il figlio di Massimo) e della ventina di collaboratori che viaggiano lungo lo stivale e all’estero per realizzare gli allestimenti firmati da 3F Pianti Artificiali. “Noi lavoriamo in una piccola nicchia, ma il nostro è un lavoro artistico che ci dà il privilegio di vedere il dietro le quinte di grandi opere, della tv, delle pubblicità e di tanti altri contesti di cui normalmente si vede solamente una parte”, conferma Renata Fato.
Cura dei dettagli e materiali innovativi
Un settore nel quale la concorrenza, comunque, non manca, anche se la storicità dell’azienda milanese e la sua impostazione lavorativa ne fanno la scelta obbligata per chi cerca un certo livello di estetica e qualità. “Noi curiamo tutto nei minimi dettagli, dalle griglie in legno su cui si costruisce un allestimento, ai pannelli di polistirolo, fino ai materiali e alle varie certificazioni, a partire da quelle sui trattamenti ignifughi”, sottolinea Massimo Fato.
Quanto ai materiali, se oggi si utilizzano sempre di più plastica e poliestere riciclati, in prospettiva sostenibilità si stanno diffondendo anche articoli realizzarti in lattice naturale o sintetico, che hanno un costo più elevato, ma una resa estetica inarrivabile. “La nuova frontiera per il nostro settore potrebbe essere proprio questa”, spiega Renata Fato, “e noi stiamo già pensando a come coglierne pregi e peculiarità, perché la storia ci insegna che il mercato può cambiare molto in fretta e chi non si adatta rischia di scomparire”.