Strutturato come un laboratorio NASA, Centrocot rilascia certificazioni ecotossicologiche e testa le prestazioni dei prodotti più innovativi, comprese le tute per Formula 1 e Moto Gp.
Più che una realtà al servizio del settore tessile, una sede distaccata della NASA. È questa l’impressione che si ha quando si entra per la prima volta al Centrocot di Busto Arsizio (Varese), realtà che dal 1987 svolge attività tecniche e poi anche formative per lo storico distretto tessile bustocco (e non solo).
Fondato da associazioni imprenditoriali, di categoria, sindacati, enti pubblici, tra cui il Comune di Busto Arsizio, e istituti di credito diffusi sul territorio, il Centro Tessile Cotoniero e Abbigliamento (questo il nome per esteso, Ndr) è una realtà unica nel suo genere a livello nazionale, caratterizzata da una doppia anima.
Laboratorio specialistico e prove tecniche
Da un lato il laboratorio con le prove specialistiche e tecniche. È qui che si lavora per rilasciare le certificazioni ecotossicologiche che garantiscono l’assenza di sostanze nocive per chi indossa i capi, le certificazioni dei dispositivi di protezione che sono diventati tanto popolari durante la pandemia, le prove di prestazione dei prodotti per i brand dello sport e della moda. Ma anche i test fisico-meccanici sull’impermeabilità, la traspirabilità, la resistenza agli urti, al taglio, alle abrasioni e agli strappi di vari materiali, tra cui quelli per le tute utilizzate in ambito automobilistico e motociclistico, dalla Formula 1 e Moto Gp alle categorie minori.
Dall’altro il Multilab con la ricerca, la sperimentazione, la formazione, lo sviluppo, l’innovazione tecnologica e il riciclo dei materiali. Qui sembra di essere dentro al laboratorio di Archimede Pitagorico, con l’ultima novità rappresentata da una piattaforma tecnologica che consente alle aziende di capire se e come i loro scarti di produzione, invenduti o rifiuti possono essere trasformati in una risorsa per altri settori.
Alta moda e brand dello sport
“Il nostro è un mondo poco noto al cliente finale, ma riguarda essenzialmente tutte le aziende che operano nel settore tessile e dell’abbigliamento. Da noi, infatti, passano praticamente tutti i brand del mondo sportivo, dell’alta moda, dell’abbigliamento, della protezione”, spiega Grazie Cerini, direttore generale di Centrocot. “Siamo organismo notificato della Commissione Europea per il controllo degli indumenti protettivi e dei guanti per la Certificazione CE, e siamo gli unici in Italia a coprire tutti i possibili rischi. Oggi facciamo ogni tipo di prova per il settore tessile su tutti i materiali utilizzati nel comparto: dal cotone al lino, dalla seta alle fibre sintetiche, fino ai nuovi materiali frutto del riciclo dei tessuti che vengono recuperati per altri settori”.
Non basta. La realtà bustocca, che nel 1987 era stata avviata con due persone e che oggi ha 113 dipendenti, “tutti con competenze molto elevate in campo fisico, meccanico e polimerico” sottolinea Claudio Brugnoni, responsabile dell’area Ricerca e innovazione, è anche l’ente di certificazione di riferimento italiano per i vari standard Oeko-Tex, un sistema di controllo e certificazione indipendente e uniforme a livello internazionale per le materie prime, i semilavorati e i prodotti finiti del settore tessile.
Certificazioni e prestazioni dei materiali
“Complessivamente serviamo più di 1.900 clienti italiani e stranieri”, puntualizza Cerini. “Le aziende si rivolgono a noi non solo per certificare le caratteristiche e prestazioni dei propri indumenti e materiali, ma anche per testarli sul campo e capire come eventualmente intervenire per migliorarne le performance”.
Ma il centro, che ha fatto della capacità di innovazione uno dei propri tratti distintivi più importanti, si propone anche come soggetto attivo nel plasmare il mondo del futuro, con l’attività di formazione tecnica altamente specialistica per il settore tessile, l’abbigliamento, la moda, la pelle, i nuovi materiali e i tessili a impiego tecnico. Questo sia livello nazionale, sia internazionale.
“Il Centro tessile cotoniero è una delle eccellenze della nostra città, che la rende nota in Europa e nel mondo, peraltro in un settore, quello tessile appunto, nel cui ambito Busto Arsizio ha scritto alcune delle pagine più significative a livello internazionale”, commenta Manuela Maffioli, vicesindaco e assessore a Cultura, Identità e Sviluppo economico. “Anche grazie a questa attività, oltre che a quella dei nostri imprenditori, Busto dimostra, in forza degli straordinari investimenti tecnologici, di essere ancora oggi un fronte d’avanguardia in un settore che è e resta il nostro DNA”.