Il gruppo Lumson è leader nella progettazione, sviluppo e produzione di contenitori per skincare e make-up. Tra i clienti L’Orèal, Yves Rocher, Avène, Kiko, Estée Lauder e Biotherm.
Cosa c’è dietro al packaging dei cosmetici? I suoi contenitori per skincare e make-up sono in ogni angolo del pianeta. Da L’Orèal a Yves Rocher, da Avène a Kiko, da Estée Lauder a Caudalie, da Biotherm a Sisley (solo per fare qualche nome), i packaging di questa azienda cremasca, leader nella progettazione, sviluppo, produzione e decorazione di packaging primario per il mercato cosmetico sono, infatti, utilizzati dai più importanti marchi del settore beauty.
Ai non addetti ai lavori, però, il nome Lumson potrà dir poco o nulla. E questo nonostante ognuno di noi abbia certamente avuto in casa o tra le mani uno dei contenitori firmati da questa straordinaria realtà, fondata nel 1975 da Remo Moretti per commercializzare contenitori per cosmetici e poi diventata nel corso dei decenni leader europeo nella produzione di packaging.
Dietro al packaging dei cosmetici: segreti e ricerca
“Tutto è nato con mio padre, che ha deciso di mettersi in proprio negli anni del boom”, spiega Matteo Moretti, presidente di Lumson e figlio del fondatore. “Inizialmente eravamo specializzati nella commercializzazione di packaging, tanto che eravamo distributori di Saint Gobain, marchio che produceva contenitori in vetro per i prodotti cosmetici. Progressivamente, però, ci siamo trovati a dover affrontare il tema dei tappi e di altre soluzioni per chiudere i contenitori, per cui abbiamo cominciato a studiare e produrre quelli”.
È stato così che questa realtà, che oggi ha quartier generale a Capergnanica (Cremona), piccolo comune con poco più di 2 mila abitanti a metà strada tra Crema e Milano, e altri quattro stabilimenti in Italia, ha avviato all’inizio degli anni Novanta la produzione della prima linea di contenitori standard. Da lì alla fase successiva, quella che ha portato l’azienda a essere protagonista di una vera e propria rivoluzione del packaging cosmetico, il passo è stato breve. L’acquisizione di realtà strategiche (e complementari) del settore, l’ingresso del fondo FSI nella compagine societaria e la forte spinta all’innovazione hanno permesso a Lumson di trasformarsi in quello che è oggi: un’azienda italiana all’avanguardia, capace di competere con i più importanti player globali.
Grazie agli ingenti investimenti in ricerca e sviluppo, Lumson è riuscita infatti a sviluppare una serie di soluzioni, alcune delle quali brevettate, che le hanno consentito di imporsi in un mondo nel quale la componente tecnologica è molto più importante e presente di quanto si potrebbe immaginare.
I sistemi airless e l’attenzione alla sostenibilità
“Per fare un esempio, abbiamo sviluppato una serie di sistemi airless che rispondono perfettamente alle crescenti esigenze del mercato in tema di sicurezza e sostenibilità. Sono sicuri perché preservano il prodotto dal rischio di contaminazione con agenti esterni – anche il solo contatto con l’aria potrebbe, infatti, compromettere l’integrità della formula all’interno – e sono sostenibili, perché a fine vita possono essere veicolati lungo la corretta catena del riciclo”, sottolinea Moretti.
Un filone, quella della sostenibilità, che l’azienda cremasca, che conta 600 dipendenti e che esporta circa l’80% della produzione, ha percorso ben prima che diventasse una moda.
“Per noi il packaging ecologico è sempre stato un riferimento, anche prima che diventasse una straordinaria arma commerciale”, spiega il presidente. “Lo scorso anno il nostro XPaper, un airless in carta molto innovativo, ha vinto il Premio per l’Innovazione Adi Design Index e ora concorre per il Premio Nazionale all’Innovazione istituito dalla Presidenza della Repubblica Italiana e per il prossimo Compasso d’Oro”.
Il legame con il territorio e le persone
E anche negli ultimi due anni, nel corso dei quali la pandemia ha avuto riflessi importanti sul mondo della cosmesi, riducendo drasticamente l’utilizzo di alcuni prodotti (rossetti in primis, causa mascherine anti-Covid), Lumson ha continuato a investire in ricerca e sviluppo e a registrare dati positivi.
Non male per una realtà “legata al territorio e alle persone che lavorano con noi da anni”, sottolinea Moretti. Una realtà che ha trovato la formula magica per far materializzare i packaging che nascono a Capergnanica nelle pochette, nelle borse, nei beauty di New York, Parigi e Londra. E che, in qualche modo, contribuisce a rendere più facili i nostri gesti quotidiani senza che nemmeno ce ne rendiamo conto.