La prima piattaforma di trading per bottiglie pregiate consente di investire senza intermediari acquistando Tignanello, Château Petrus, Sassicaia o Dom Perignon.
Perché investire in vino? Perché “è un investimento tangibile: male che vada te lo puoi sempre bere.” A voler essere scherzosi, si potrebbe riassumere così il vero lampo di genio di eWibe, la prima piattaforma di trading specializzata in vini pregiati che consente di investire senza intermediari in un bene che sembra risentire meno di altri degli effetti della crisi energetica e della carenza di materie prime. Ma, al di là di tutto, la battuta di Edoardo Maria Lamacchia, fondatore e Ceo di eWibe, nasconde comunque una verità.
Anche se consente di acquistare e vendere alcune delle bottiglie più pregiate al mondo con la stessa semplicità con cui si può acquistare un volo per Londra o per Madrid, il nuovo live market dei vini pregiati (al momento italiani e francesi) si rivolge innanzitutto a chi la passione per Bacco la coltiva davvero. L’idea alla base di questa piattaforma con caratteristiche uniche a livello globale è, infatti, quella che una persona non si limiti a scegliere su quale vino investire, ma che si diverta anche a creare una propria cantina personale, composta da bottiglie di Tignanello, Château Petrus, Sassicaia o Dom Perignon.
Passione per il vino e voglia di investire
“Fino ad ora chi decideva di investire in vino lo faceva passando attraverso broker”, spiega Lamacchia. “Con eWibe, invece, lo può fare personalmente, con la massima semplicità e rapidità, ma anche con la certezza di trattare bottiglie autenticate e conservate nel nostro deposito in provincia di Como con la garanzia delle migliori condizioni possibili in termini di temperatura, umidità e quanto altro”.
D’altra, parte, la passione è il fil rouge che unisce le varie tappe della storia di questa startup milanese con dieci dipendenti, che è nata lo scorso anno, ma che è sbarcata ufficialmente sul web solamente nel corso dell’estate 2022, dopo una breve fase di operatività in versione beta.
Come è nata l’idea di eWibe
“L’idea è nata durante il lockdown nel 2020, come espressione creativa di quattro amici appassionati di tecnologia, di vino e di investimenti”, racconta Lamacchia. “In quel periodo avevamo avuto modo di constatare come gli investimenti tradizionali fossero problematici, mentre quelli in criptovalute erano soggetti a fortissime oscillazioni. Così ci siamo chiesti cosa avremmo potuto fare partendo dai vini pregiati, e ci siamo resi conto che mancava una proposta smart che consentisse di operare direttamente online”.
Dall’idea alla realizzazione il passo è stato breve. “Nel luglio 2021 abbiamo cominciato a lavorare a un market che operasse in tempo reale, nel quale la domanda e l’offerta si incontrassero senza intermediari, in modo da rendere l’investimento facile, su un mercato aperto h 24 e 7 giorni su 7, con un sistema di stoccaggio e con valutazioni che tenessero conto dell’annata, dell’invecchiamento e dei voti dei principali critici”, racconta il fondatore.
Vino: tanti appassionati pronti a investire
Una formula che in poche settimane ha raccolto oltre 3mila iscritti alla piattaforma, che è in costante e rapida crescita. “Siamo molto soddisfatti perché abbiamo raggiunto in anticipo gli obiettivi che ci eravamo dati per fine anno”, afferma Lamacchia. “I risultati confermano che gli asset alternativi come il vino sono sempre più al centro dell’interesse non solo degli appassionati, ma anche degli investitori: nel contesto di grande incertezza dei mercati finanziari, con i principali indici che da inizio anno hanno registrato perdite tra il 20 e il 30%, il mercato del vino è andato in controtendenza, crescendo di oltre il 10% e consolidando un trend positivo decennale. Questo mercato era tradizionalmente chiuso e riservato solo a collezionisti e addetti ai lavori: eWibe è nata per aprirlo a tutti”.
Non solo. “Entro il primo trimestre 2023 puntiamo a perfezionare un secondo round di raccolta di capitali da 1 milione di euro, grazie ai quali lanceremo l’app eWibe, amplieremo ulteriormente il catalogo e cominceremo a crescere all’estero”, annuncia l’amministratore delegato. “Anche se nasciamo in Italia, infatti, vogliamo avere un respiro internazionale”. Il tutto sempre con la possibilità per l’utente di scegliere se lasciare il vino a invecchiare nelle cantine della startup, se metterlo in vendita sulla piattaforma o farselo spedire a casa, per godersi i frutti del proprio investimento direttamente nel calice.