Dici api e il pensiero corre a ritroso a Expo Milano 2015, dove il padiglione della Gran Bretagna era una enorme riproduzione di un alveare come simbolo della sopravvivenza del mondo. Se quel padiglione ha vinto il premio come più bello di tutta l’Esposizione universale è anche perché le api rappresentano la vita, e se il loro numero di riduce per noi sono guai seri.
Nell’impegno su scala globale per la salvaguardia della salute di questi preziosissimi insetti gioca un ruolo di primo piano Cicieffe, una piccola azienda bergamasca la quale dallo scorso anno produce – unica in Europa – un farmaco veterinario distribuito in tutto il mondo che, messo all’interno delle arnie, garantisce il benessere delle api difendendole dalla varroa, un acaro parassita capace di annientare un’intera colonia nel giro di poco tempo.
“Tutto ha avuto inizio lo scorso anno in vista della Brexit”, racconta Maria Vittoria Favini, amministratore dell’azienda, che da oltre trent’anni è attiva nel settore veterinario producendo medicinali, antiparassitari, alimenti, integratori, prodotti per l’igiene e la cura dei piccoli animali domestici, disinfettanti e disinfestanti. “La società inglese Vita Bee, che da diversi anni opera nel settore dell’apicoltura, si è rivolta a noi chiedendoci di produrre questo medicinale utilizzato in tutto il mondo per il quale, con l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, correva il rischio di perdere tutte le autorizzazioni europee”.
Una richiesta che l’azienda orobica, la cui sede è a Fornovo San Giovanni, piccolo comune con poco più di 3 mila abitanti a una ventina di chilometri a Sud di Bergamo, ha colto al volo. Attrezzandosi in tempi record per produrre questo prezioso farmaco a base di timolo, un principio attivo naturale che salvaguarda gli alveari eliminando la varroa, che ora verrà esportato in tutti i continenti: dagli Stati Uniti al Medio Oriente, dall’Australia all’Europa.
Ma l’attività dell’azienda non si ferma certo qui. Anzi, con oltre trent’anni di storia alle spalle Cicieffe rappresenta una delle prime aziende in Italia ad essersi impegnata nell’ambito veterinario, perfezionando nuovi prodotti e investendo in ricerca e sviluppo quando ancora il fenomeno degli animali domestici era poco sviluppato.
“Quando mio padre, nel 1986, rilevò l’azienda decidendo di impegnarsi in questo settore il mercato era decisamente meno sviluppato di quanto non sia oggi”, racconta Favini. “All’epoca il cane non stava in casa come sta oggi, e spesso si nutriva ancora degli avanzi dei pasti. Erano anni in cui cominciavano ad esistere le prime crocchette e quello degli animali domestici era un segmento talmente piccolo che quasi non veniva preso in considerazione. Ora, invece, è tutto diverso: basta andare in un supermercato per rendersi conto che negli ultimi trent’anni sono diminuiti gli scaffali dedicati ai bambini e aumentati quelli per i prodotti destinati agli animali domestici, senza contare tutti i pet shop che sono nati nel frattempo”.
Ai tempi era invece decisamente più sviluppato il settore degli animali da reddito. Fu così che, fin dal principio, l’azienda bergamasca cominciò a produrre conto terzi gli integratori ed i prodotti per l’igiene e la cura poi venduti con i propri marchi da grandi aziende italiane e da multinazionali leader del settore come Purina e Bayer, NBF Lanes, Vitakraft, Formevet, Chifa, Pronos e molte altre, che avevano già le loro linee di prodotti per animali.
Un’attività che prosegue ancora oggi. E per la quale Cicieffe si distingue dalla concorrenza per la “scelta di sviluppare prodotti che siano non solo di altissima qualità, ma anche funzionali per la salute degli animali”, sottolinea l’amministratore, “perché essendo un’azienda piccola e con una tradizione famigliare, al di là del business ci mettiamo anche molta passione”.
È anche per questo che negli ultimi anni la realtà orobica, la cui forza lavoro è al 90% fatta da donne e che grazie al nuovo progetto per la salvaguardia delle api ha visto aumentare i dipendenti del 50% proprio nei mesi i cui la maggior parte delle attività produttive nel Paese era costretta a sospendere le attività per il lockdown, ha investito molto per sviluppare prodotti sempre più sostenibili. “Una cosa che ci caratterizza e sulla quale certamente continueremo a investire anche nei prossimi anni”, annuncia Favini.