Nonostante le restrizioni dell’ultimo DPCM, scialpinismo e sci di fondo rimangono attività consentite. E in Italia, più precisamente in Valtellina, c’è Ski Trab, azienda nata come laboratorio artigiano nel 1946 e oggi leader mondiale nelle produzione di sci per lo scialpinismo. Il segreto? Attrezzature ultraleggere e super resistenti grazie all’impiego di materiali hich-tech.
Applicare al mondo dello sci tecnologie e materiali normalmente utilizzati nel settore aeronautico e militare. E riuscire in questo modo a dimezzare il peso delle attrezzature senza rinunciare a prestazioni e resistenza al top.
È una ricetta che ben rappresenta un mondo artigiano in rapida evoluzione, sempre più aperto all’utilizzo delle nuove tecnologie e all’adozione di soluzioni innovative anche quando le attività affondano le proprie radici nella tradizione, quella che sta alla base del successo di Ski Trab. L’azienda di Bormio, località sciistica per eccellenza dell’alta Valtellina, in provincia di Sondrio, è infatti stata capace di dare una svolta alla propria produzione di sci, specializzandosi nello scialpinismo e utilizzando un’anima di aramide alveolare, un materiale estremamente leggero e resistente impiegato nell’industria aeronautica.
“Siamo stati i primi e ancora oggi siamo gli unici a farlo”, sottolinea Adriano Trabucchi, che con il fratello Daniele ha portato il laboratorio artigiano aperto dal padre nel lontano 1946 a essere l’azienda leader a livello mondiale nel settore dello scialpinismo. “Grazie a mio fratello siamo riusciti a dimezzare il peso degli sci, passando dal chilo e mezzo degli anni Novanta a soli sette etti. Chiaramente questo ha significato affrontare una sfida molto complessa per mantenere alte le performance, cosa che siamo riusciti a fare creando degli sci che sono realizzati con 14 strati di materiale”.
Un risultato frutto di un intenso lavoro di ricerca e sperimentazione avviato negli anni Novanta, quando il laboratorio artigiano nato negli anni Quaranta per “produrre sci in legno per parenti e amici, e poi diventato una piccola fabbrica di sci e slitte a partire dagli anni Cinquanta”, racconta Trabucchi, ha cambiato pelle per adeguarsi a un mercato che, nel frattempo, era radicalmente cambiato. “Dopo che negli anni Sessanta il settore si era molto sviluppato, con l’adozione delle prime fibre e delle prime lamine in carbonio, negli anni Settanta l’industria italiana dello sci è andata in crisi per la concorrenza estera. Così, nonostante il boom dello sci, tantissime aziende hanno chiuso i battenti, e chi è rimasto ha dovuto in qualche modo reinventarsi”.
L’idea vincente di Ski Trab è stata quella di “rispondere a un’esigenze che noi stessi, da maestri di sci, percepivamo”, prosegue il titolare dell’azienda valtellinese, che ha una ventina di dipendenti impegnati nella produzione, rigorosamente a Bormio. “Con mio fratello ci siamo resi conto che mancavano degli sci con determinate caratteristiche adatte a chi praticava scialpinismo, e così abbiamo deciso di realizzarli noi, smettendo del tutto di fare attrezzature per lo sci alpino”.
Anche se si trattava di un mercato di nicchia, il successo è stato comunque immediato. Tanto che oggi Ski Trab è il marchio di riferimento a livello internazionale non solo per una platea sempre più ampia di appassionati, ma anche per i professionisti.
L’élite mondiale nel mondo dello scialpinismo utilizza infatti quasi esclusivamente gli sci Made in Bormio. E anche per le imprese più estreme usa attrezzature standard, identiche a quelle che chiunque può acquistare in negozio a un prezzo compreso tra i 500 e mille euro per un paio di sci. “Non abbiamo linee al di fuori di quella standard, perché di fatto tutti i nostri sci sono speciali, visto che abbiamo una lavorazione ancora pienamente artigianale, che ci consente di produrre non più di una quarantina di paia al giorno”, sottolinea Trabucchi.
Nessuna sorpresa, quindi, che la produzione annuale di circa 12 mila paia fatichi a soddisfare la richiesta. “Il 65% di ciò che produciamo va all’estero: esportiamo in tutto il mondo”, prosegue il titolare. Se i mercati principali sono Francia, Austria, Germania e Norvegia, Ski Trab vende anche negli Stati Uniti, in Canada, in Iran, in Cile, in Australia. “Di fatto siamo presenti in tutti i Paesi in cui c’è neve e si scia”.
Quanto alla capacità di restare leader in una nicchia che comunque cresce anno dopo anno, “noi introduciamo ogni inverno qualche novità. Quest’anno abbiamo introdotto degli sci che hanno delle forme geometriche che facilitano l’entrata in curva e rendono più facile sciare. Abbiamo introdotto anche novità sugli accessori, con l’idea di perfezionare sempre più la performance in discesa mantenendo i prodotti a un livello di leggerezza estrema”, conclude Trabucchi.
Libero, 22 febbraio 2020 (ultima modifica 18 dicembre 2020)