L’imbarcazione monoposto è stata realizzata da un gruppo di studenti dell’Università di Pavia grazie al progetto promosso dall’ateneo in collaborazione con l’agenzia per il lavoro Risorse Spa.
Un’imbarcazione monoposto realizzata in materiali compositi e fibra di lino, per volare sull’acqua e sognare di essere a bordo di uno dei meravigliosi gioielli tecnologici che abbiamo visto partecipare all’ultima America’s Cup. È questo lo straordinario progetto realizzato dall’Università di Pavia e dall’agenzia per il lavoro Risorse Spa, la cui collaborazione ha dato vita a un’iniziativa volta, al tempo stesso, a promuovere la ricerca e ad accorciare la distanza tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro.
Nell’ambito della collaborazione tra l’ateneo pavese e l’agenzia che offre consulenza alle aziende e ai lavoratori per creare il miglior incontro possibile tra domanda e offerta, è infatti stato avviata un’innovativa iniziativa che, attraverso tutte le fasi di progettazione, sviluppo, simulazione e prove sul campo, ha portato alla realizzazione di una barca a vela Foil Moth, dotata di piccole ali che le consentono di librarsi sull’acqua una volta raggiunta un’adeguata velocità.
La barca monoposto che vola sull’acqua
“I ragazzi hanno progettato e realizzato in laboratorio le centine, la coperta, la chiglia e le mura laterali, portando a termine la costruzione dello scafo con l’utilizzo di materiali compositi e l’uso di fibra di lino”, spiega il professor Marco Carnevale, docente di Meccanica applicata alle macchine nel dipartimento di Ingegneria industriale e dell’informazione dell’Università di Pavia. Nei prossimi giorni la barca verrà messa in acqua per verificare le sue reazioni sul campo, in vista delle competizioni a cui prenderà parte nei mesi estivi.
La piccola imbarcazione monoposto firmata da Università di Pavia e Risorse parteciperà, infatti, alla quarta edizione della regata SuMoth Challenge, che si svolgerà a Malcesine, sul lago di Garda, dal 27 giugno al 5 luglio. L’evento vedrà sfidarsi diversi team appartenenti ad atenei europei e americani: l’UniPV Sailing Team, il PoliMi Sailing, il PoliTo Sailing Team, il Rafale ETS, quello della Southampton University, l’Audace Sailing Team, il Solent U, il Corona Coaster e il Chalmers Formula Sailing.
Ricerca e sostenibilità ambientale
“Il progetto dell’UniPV Sailing Team è un’iniziativa che coniuga finalità didattiche e di ricerca”, prosegue Carnevale. “Noi ci stiamo distinguendo, perché stiamo utilizzando fibra di lino e pannelli incollati”, gli fa eco Fabio Spazzini, studente di Ingegneria dell’automazione all’Università di Pavia e Responsabile dei materiali e dei rapporti con le aziende all’interno del team che sta realizzando l’imbarcazione. “Si tratta di materiali sostenibili utilizzati in modo da avere una gestione e realizzazione più flessibile della barca, perché non utilizziamo più stampi da produzione di serie, come si fa abitualmente, ma usiamo telai e pannelli incollati”.
Se poi il progetto coordinato da Davide Todesca, studente con la passione della vela, sarà vincente anche dal punto di vista della competizione velica, sarà il campo a dirlo. Di certo la sfida più importante, quella di consentire agli studenti di confrontarsi con il mondo del lavoro e di utilizzare in maniera pratica le competenze maturate negli anni all’università, è già vinta.
La collaborazione tra pubblico e privato
“SuMoth Challenge è nata per promuovere pratiche sostenibili grazie alla ricerca e allo sviluppo di metodi di produzione più efficienti e a minor impatto ambientale”, sottolinea Spazzini, aggiungendo che “in questa sfida siamo stati supportati da molte aziende private del territorio, che ci hanno sostenuti e fornito materiali”.
Un esempio concreto di come la collaborazione tra pubblico e privato possa valorizzare le peculiarità di un sistema nel quale convivono eccellenze universitarie e un tessuto imprenditoriale straordinariamente vitale. “La nostra azienda vuole promuovere la sinergia tra il mondo delle aziende private e il sistema pubblico universitario”, sottolineano Marco Pagano e Alessia Scarpa, rispettivamente CEO e Innovation Director dell’agenzia per il lavoro Risorse. “Lo facciamo con particolare attenzione all’innovazione medica, a quella ingegneristica e alla valorizzazione dei giovani talenti che studiano nell’ateneo”, per i quali il volo in barca sull’acqua rappresenterà solo la prima tappa di un viaggio molto più lungo.