Idea Plast, piccola impresa specializzata nella progettazione, prototipazione e produzione di manufatti ecosostenibili, è una realtà unica in Italia nel recupero e riutilizzo della plastica, usata anche per i prodotti anti-Covid. Tra i clienti Moncler, Esselunga, Mc Donald’s e Perfetti
Tra i loro clienti ci sono gruppi del livello di Moncler, Esselunga, Mc Donald’s e Perfetti solo per fare qualche nome. Tutte realtà seguite con soluzioni ad hoc, sviluppate dalla progettazione fino alla produzione, con un servizio chiavi in mano che pochi altri sono in grado di offrire.
Il colpo di genio e la visione futura
Ma il vero colpo di genio di Idea Plast, piccola impresa con sede a Lainate (nell’hinterland milanese a una manciata di chilometri dalla sede di Expo Milano 2015) specializzata nella progettazione, prototipazione e produzione di manufatti ecosostenibili in plastica seconda vita, è stato quello di porsi fin dall’inizio della sua attività, a cavallo tra gli anni Novanta e Duemila, il problema di come recuperare e riutilizzare la plastica arrivata a fine vita. Tanto da immaginarsi un ciclo virtuoso per valorizzare e riciclare questo materiale in un’epoca nella quale Greta Thunberg non era ancora nata e il tema della sostenibilità ambientale era pressoché invisibile ai radar dell’industria e del mondo produttivo.
“All’epoca non c’era sensibilità rispetto alla questione di dove sarebbe andata a finire tutta quella plastica una volta arrivata a fine vita, ma nella mia testa c’era già chiaro che quello sarebbe stato un grosso problema da affrontare nel futuro”, conferma Alessandro Trentini, fondatore e direttore tecnico di Idea Plast. Ed è proprio stata questa sensibilità che ha spinto Trentini, imprenditore illuminato la cui cordialità e pacatezza nascondono un’animo e una mente vulcanici, a cercare una soluzione pratica non appena se ne è presentata l’occasione.
Sostenibilità ed eco-design
Dopo aver cominciato a lavorare con Esselunga tra il 2004 e il 2005, sviluppando la cassetta per il servizio di e-commerce con consegna a domicilio, già nel secondo progetto con il gruppo della grande distribuzione l’azienda milanese introdusse la questione del recupero del materiale plastico. “Sviluppammo una cassetta di frutta e verdura, che peraltro è ancora oggi in uso, per la quale nel 2005-2006 prevedemmo anche l’ultima parte della filiera, cioè quella del ritiro e del riutilizzo”, spiega Trentini.
Da lì alla progressiva specializzazione in progetti nel segno della sostenibilità e dell’eco-design, per cui già nella fase di ideazione di un prodotto si immagina come recuperarlo una volta arrivato a fine vita, il passo fu breve. Ed è così che Idea Plast si è trovata di fatto a essere leader nella progettazione e produzione di manufatti ecosostenibili, compresi quelli che utilizzano plastica di seconda vita.
Valorizzazione delle risorse
“Quello che all’inizio era un tema molto futuristico è diventato prepotentemente di moda negli ultimi cinque-sei anni”, prosegue il fondatore, “per cui oggi vediamo che la cultura è molto cambiata, anche se il problema non è stato stato completamente risolto, visto che siamo ancora a un 30% di materiale plastico raccolto e destinato a seconda vita, a un 40% che viene convertito in energia, in particolare con i termovalorizzatori, e un 30%, o forse anche qualcosa in più, destinato alle discariche”.
Ciò non toglie che la diffusione degli articoli in plastica riciclata sia sempre più ampia, soprattutto in ambito industriale ed edile. “Noi, ad esempio, abbiamo sviluppato da alcuni anni la linea Green Projects, con la quale sviluppiamo e produciamo arredi urbani (panchine, staccionate, fioriere, cestini) e parchi gioco in plastica riciclata, che abbiamo progettato in modo da facilitare anche l’inclusione dei bambini disabili”, spiega Trentini.
La linea di prodotti anti-Covid
Tra i prodotti sviluppati dall’azienda nel corso dell’ultimo anno ci sono poi anche quelli in risposta alla pandemia da Covid-19, “che ci ha insegnato che la plastica può essere anche un’amica, basti pensare alle attrezzature protettive, alla conservazione dei farmaci e delle medicine. Il problema è come la gestisco”, sottolinea Trentini. “Nell’ultimo anno abbiamo prodotto tanti parafiati per uffici, ristoranti e taxi. A tutti quelli che li hanno acquistati abbiamo detto che, quando finalmente potremo tornare a farne a meno, non li buttino, ma li portino a noi che riconosceremo loro il valore del materiale. Esattamente come facciamo con i clienti della grande distribuzione, per i quali lo smaltimento delle cassette usate una volta era un costo, mentre oggi è una risorsa”.
Un approccio reso possibile anche dai forti investimenti in ricerca e sviluppo che l’azienda ha voluto portare avanti negli ultimi anni, destinando la quota record del 25% del fatturato aziendale a questa attività. Niente male per una piccola realtà con 25 dipendenti, che ha dimostrato di saper incidere sul futuro dell’economia e del pianeta molto più di grandi gruppi multinazionali.
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