Fumeo Carlo produce cravatte in maglia con fibre naturali pregiate, utilizzando ancora telai storici degli anni Trenta. I suoi articoli sono un vero oggetto di culto.
Le loro cravatte, rigorosamente a maglia e prodotte con fibra naturali pregiate, come seta, cotone e cachemire, sono al collo del presidente francese Emmanuel Macron, del team principal della scuderia Mercedes in Formula 1, Toto Wolff, di personaggi televisivi come Gerry Scotti, di sportivi noti a livello mondiale e di moltissimi volti più o meno noti del mondo dello spettacolo. Che siano vendute con il proprio marchio o che vengano prodotte conto terzi per poi essere vendute dai più importanti brand del lusso mondiale, le creazioni realizzate da Fumeo Carlo rappresentano, infatti, un vero e proprio oggetto di culto per chi ama gli accessori maschili.
Il segreto? I telai degli anni Trenta
Quello che però anche la maggior parte dei cultori ignora è che il vero segreto di queste cravatte, così come delle bretelle, dei papillon e delle cinture che l’azienda vende in tutto il mondo, non sta semplicemente nello stile, nella ricerca dei materiali e nella tradizione di una realtà che vanta ormai quasi un secolo di storia. Il segreto sta in una scelta produttiva che in epoca di automazione e di industria 4.0 molti considereranno anacronistica, se non al limite della follia, e che invece si è rivelata un piccolo lampo di genio: quella di continuare a produrre con telai degli anni Trenta, che lavorano lentamente, richiedono ancora l’intervento della mano dell’artigiano, “ma garantiscono una trama e una qualità irraggiungibili con le macchine moderne”, assicura Enrico Fumeo, che con il fratello Carlo e la moglie Martina Gianetti manda avanti con grande passione l’azienda fondata da nonno Carlo e dal fratello Ernesto nel 1932.
Ancora operativa nella storica sede di Lentate sul Seveso, comune in provincia di Monza e Brianza a metà strada tra il capoluogo brianzolo e Como, la Fumeo Carlo rappresenta, infatti, una realtà capace di resistere al tempo e di ritagliarsi un ruolo da protagonista in una nicchia di mercato del lusso ad alto valore aggiunto. E di farlo nonostante scelte che sono decisamente controcorrente, ma che anche la terza generazione, fatta di trentenni che da due anni sono alla guida dell’azienda, ha voluto confermare.
Il colpo di fulmine da cui tutto ebbe inizio
“In realtà l’azienda è nata come calzificio che produceva calze in seta purissima, ma poi il nonno, durante un viaggio in Germania per acquistare nuovi telai, si innamorò di una macchina per la produzione di cravatte a maglia in seta”, racconta Enrico. Fu proprio grazie a quel colpo di fulmine che l’azienda cominciò a produrre le prime cravatte, aprendosi a un settore che, dopo la seconda guerra mondiale, sarebbe progressivamente diventato quello di elezione.
Oggi Fumeo Carlo produce circa 50 mila cravatte a maglia in seta, cotone, lino, lana e cachemire all’anno, la cui lavorazione è affiancata da tirature molto più contenute di bretelle, di papillon e di cinture. Nonostante i suoi prodotti siano nel top di gamma, l’azienda, che è associata ad API (l’Associazione delle piccole e medie industrie) è una micro impresa con 7 dipendenti.
I prezzi? Coerenti con la qualità
“Ciò che non è mai cambiato con il passare del tempo e a cui tutti abbiamo sempre tenuto fede, compresi noi oggi e i nostri zii Pietro e Giuseppe quando subentrarono al nonno, è stata la scelta iniziale di fare una lavorazione artigianale di alta qualità e con materiali naturali di pregio”, sottolinea Carlo. I prezzi? Coerenti con la qualità, ma non impossibili. Indicativamente tra i 100 e 180 euro per una cravatta e intorno ai 130 euro per delle bretelle.
Il resto lo fanno una dozzina di telai storici, che vengono curati e utilizzati da artigiani specializzati, che garantiscono la produzione di articoli che vengono venduti per l’80% all’estero, con Stati Uniti e Giappone come mercati principali, ed esportazioni anche in Nord Europa, Francia, Germania, Canada e molti altri Paesi. “Il legame con il passato non significa che ci siamo fermati”, sottolinea Martina.
Le cravatte di Macron e Toto Wolff
“Oggi facciamo tantissima ricerca sui colori e sui tessuti, con l’idea di produrre articoli che non siano solo per cerimonia, ma che consentano a chi li indossa anche in occasioni meno formali di esprimere la propria personalità”.
Il tutto, ça va sans dire, con uno sguardo all’etica, alla sostenibilità e all’ambiente, temi ai quali il settore tessile sta prestando sempre più attenzione. “Gli scarti della lavorazione vengono recuperati per fare piccoli accessori”, spiega Enrico, “in modo da ridare vita anche a materiali che altrimenti andrebbero gettati”.