Il marchio meneghino produce artigianalmente borse di lusso nel centro di Milano, con tirature limitate iper esclusive e richieste da clienti in tutto il mondo, tra cui regine, attrici e regine del jet set.
Da oltre 100 anni produce borse di lusso nel centro di Milano. Tutte fatte ancora artigianalmente nel laboratorio in via Cosimo del Fante, a pochi passi da piazza Missori. Tra le clienti affezionate per le quali ha creato o ancora crea articoli esclusivi ci sono la Regina Elisabetta, la moglie dell’imperatore del Giappone, Lady Diana e Grace Kelly, oltre a molte case reali europee, attrici e regine del jet set quali Madonna, Charlize Theron e Natalie Portman.
Eppure, il nome Leu Locati è poco noto al grande pubblico. Così come è poco noto il fatto che molte tirature limitate e campionari di borse per i più noti marchi del lusso italiani e mondiali, i cui nomi sono coperti da rigorosi accordi di riservatezza, vengano prodotti proprio da questa storica azienda milanese, che ogni anno sforna in media 5 mila pezzi fatti a mano, impreziositi dalla cura e dall’abilità di 23 artigiani che operano nei 1.600 metri quadrati di spazio produttivo al primo piano di un palazzo d’epoca nel cuore del capoluogo lombardo, dove si trovano anche lo showroom e gli uffici di questa realtà nata ufficialmente nel 1908.
“L’origine di tutto in verità è ancora precedente”, racconta Paolo Amato, presidente di Leu Locati, “quando negli ultimi anni dell’Ottocento il signor Luigi Locati trasferì dalla provincia di Bergamo a Milano la sua attività di legatoria e decorazione di copertine in pelle per libri sacri. Aprì una piccola bottega in città e, da appassionato d’arte, notò che le grandi dame andavano alla Scala con borse da cerimonia ricamate a piccolo punto. Fu così che cominciò a sua volta a produrle, dando di fatto il via a questa azienda”.
Dopo aver sviluppato le attività nel corso dei decenni, essere passata alle generazioni successive e avere attraversato due guerre mondiali, nel corso delle quali si dovette adattare a produrre bisacce, cinture e caricatori in pelle in dotazione ai soldati che andavano al fronte, nel 1945 l’impresa si spostò nella sede attuale, ricostruendo l’edificio che era stato gravemente bombardato dai bombardamenti alleati su Milano. Negli anni seguenti ebbe inizio lo sviluppo internazionale delle attività, che con il passare del tempo avrebbe portato l’azienda a legare la quasi totalità del proprio fatturato all’export.
“La nostra avventura in Giappone ebbe inizio nel 1948, quando mio suocero, Gianni Fumagalli, conobbe un nipote dell’imperatore del Giappone”, ricorda Amato. Nel frattempo, anche la produzione per i marchi mondiali del lusso, che da sempre ha caratterizzato le attività della Leu Locati, acquisiva sempre più importanza.
Poi, con il passare degli anni, arrivò la fornitura per la casa reale britannica e per altri clienti esclusivi, conquistati dalla capacità di lavorare non solo i materiali più preziosi e ricercati, quali alligatore, struzzo, lucertola e pitone, ma anche i tessuti creati dall’azienda stessa.
Fiore all’occhiello del marchio è infatti tuttora l’utilizzo di un sofisticato telaio, in uso fin dall’Ottocento, che permette la creazione di una straordinaria varietà di tessuti che si ottengono intrecciando cotone, fili metallici e pelli diverse. In particolare il MESH, un tessuto con fili d’oro 24 carati.
Non solo. “Nel 1961 mio suocero costituì insieme ad altre imprese il Mipel, la prima fiera di settore in Italia, per semplificare le varie operazioni ai compratori, che altrimenti dovevano viaggiare in lungo e in largo per visitare le diverse aziende di pelletteria presenti in Italia”, racconta Amato. “Oggi noi siamo rimasti gli ultimi dei fondatori e l’unica azienda che ha fatto tutte le edizioni del Mipel”.
Quanto alla produzione aziendale, anche grazie alle nuove linee marchiate Amato Daniele, figlio del presidente di Leu Locati e vero enfant prodige del mondo delle calzature, capace di impressionare e conquistare anche un mostro sacro come Manolo Blahnik, “nel corso degli ultimi anni stiamo andando verso un 50% di articoli prodotti con i nostri due marchi e un 50% di prodotti conto terzi, che in passato avevano invece un peso molto più alto”, spiega Paolo Amato.
Una crescita che rappresenta un importante riconoscimento della qualità e del valore della produzione di Leu Locati. Un marchio che incarna perfettamente il concetto del lusso non come qualcosa di necessariamente costoso, ma piuttosto come qualcosa di unico, fatto su misura per rispondere ai gusti e alle richieste del cliente.