L’inventore della Lemonsoda e dell’Oransoda ha un’intuizione: preparati facili per cucinare, budini, creme e anche la famosa cioccolata calda Barbagliata. Una tradizione che dura da quasi 100 anni.
La cioccolata calda Barbagliata Moretto è apprezzata in tutto il mondo. E’ preparata secondo la ricetta tradizionale di un antico caffè in piazza della Scala a Milano, cin voga tra le élite milanesi nella seconda metà dell’Ottocento.
È stata la prima ad essere confezionata in busta. Infatti era richiesta non solo nelle stagioni fredde, ma anche in piena estate e in molti Paesi diversi dall’Italia. Un vero esempio di come si possano produrre preparati in polvere comodi da utilizzare senza scendere a compromessi in termini di qualità.
La tradizione dei prodotti Moretto
Ma i prodotti del catalogo Moretto, azienda milanese nata nel 1928 e tra le imprese storiche dell’industria alimentare italiana e mondiale (oggi con sede a Cormano, nella cintura del capoluogo), sono molti di più.
“Mio nonno Angelo è colui che ha inventato Lemonsoda e Oransoda. Diede vita a Moretto alla fine degli anni Venti del secolo scorso, con un’intuizione che gli venne mentre viaggiava da un posto all’altro per approfondire la produzione di alcune bibite”, racconta Angelo Brambilla.
È lui che con il fratello Massimo sta guidando l’azienda di famiglia, amministrata fino ai primi anni Duemila da papà Paolo Carlo. Oggi Moretto va verso il traguardo dei 100 anni di attività.
L’idea iniziale, di assoluta avanguardia in quegli anni, fu di produrre preparati di alta qualità e genuinità che rendessero più semplice la vita in cucina. L’azienda cominciò infatti a produrre budini e creme da tavola e a metterli in un buste già dosate.
Dalla Lemonsoda ai budini preparati
“A quei tempi era tutto fatto in maniera molto artigianale”, sottolinea Angelo Brambilla. “Mi hanno raccontato che durante la seconda guerra mondiale si andava in giro a fare le consegne delle buste del budino in piccole quantità. Per muoversi si utilizzava il treno perché non avevamo nemmeno la disponibilità di un furgone”.
Nonostante le difficoltà di quegli anni, però, l’idea del budino in busta diede vita a una piccola-grande rivoluzione. Si diffuse rapidamente nelle case delle famiglie italiane come vero e proprio emblema aziendale. La voglia di sperimentare e inventare dell’azienda meneghina, però, non si fermò certo lì.
Come nasce la cioccolata calda Barbagliata
“Il nonno ampliò progressivamente la produzione inserendo nell’offerta il preparato per torte e una serie di altri prodotti, a partire dalla nostra cioccolata Barbagliata”, sottolinea Brambilla.
È proprio questo il prodotto di punta oggi. “I budini hanno avuto una caduta a livello di consumi, perché non siamo più abituati a prepararli in casa visto che li troviamo già pronti al supermercato”.
“Anche se oggi proponiamo la cioccolata in 36 diverse varianti, la Barbagliata, presentata in un cofanetto con il Duomo di Milano stilizzato, resta il prodotto più richiesto. È anche quello più rappresentativo, acquistato non solo in Italia, ma anche all’estero”, conferma il titolare.
Una cioccolata da esportazione
L’azienda ha i propri clienti principali nel settore HoReCa (alberghi, ristoranti e catering). Produce anche per torrefazioni e grande distribuzione. Esporta infatti circa per i due terzi, con una presenza consolidata in una cinquantina di paesi, tra cui Canada e Australia.
Nessuna sorpresa, quindi, se i prodotti in catalogo sono molti di più.
“Abbiamo una gamma di preparati diversificati tra caldo e freddo, cosa che ci dà la possibilità di seguire il nostro cliente tutto l’anno. Con the freddi, granite, crema fredda al caffè, cioccolata fredda e gelati in estate e cioccolata calda, ginseng, caffè caldo, tè, tisane e quant’altro nel periodo autunno-inverno”, spiega Brambilla.
L’azienda è anche associata ad API, l’Associazione delle Piccole e Medie Industrie, e dà lavoro a 14 persone.
Al di là dell’ampiezza della gamma, che offre decine di varianti di frappè, tè, granite e gelati, ciò che caratterizza il marchio è però sempre la ricerca della massima qualità.
“Praticamente tutto quello che abbiamo a listino viene prodotto nel nostro stabilimento di Cormano. Inoltre, noi non andiamo mai a lesinare sulle materie prime, perché poniamo sempre come primo aspetto la qualità.
E anche se questo significa che talvolta le nostre linee costano più di quelle della concorrenza, questa è una scelta che comunque alla fine paga”, conclude Brambilla.
Libero, 30 gennaio 2021 (ultima modifica 1 febbraio 2021)