Usate per i pranzi ufficiali alla Casa Bianca e amate dai grandi chef stellati, le posate di alta gamma firmate Mepra sono vendute in 80 Paesi
Dai pranzi ufficiali alla Casa Bianca, ai tavoli di Cracco in Galleria, passando per i ristoranti e gli hotel più lussuosi e rinomati di mezzo mondo, per le case reali del Medio Oriente e per i locali di Alain Ducasse, chef che attualmente detiene il primato del maggior numero di stelle Michelin (14) al mondo. Il tutto dopo aver cominciato a produrre posate nel secondo dopoguerra riciclando proiettili inesplosi, il cui ottone veniva recuperato e trasformato in cucchiai, coltelli e forchette per l’utilizzo quotidiano.
Quella di Mepra, azienda bresciana con sede nel distretto metallurgico di Lumezzane, è la storia di una realtà famigliare capace di attraversare i grandi cambiamenti del secolo scorso fino a conquistare la fascia premium e lusso dei mercati internazionali. E di farlo senza mai rinunciare al valore del Made in Italy. Neanche nel mare tempestoso della globalizzazione.
Oltre un secolo di storia alle spalle
Fondata nel 1947 sulle fondamenta della Prandelli, azienda per lavorazioni meccaniche che era stata avviata nel 1901 dai fratelli Bortolo, Francesco e Giovanbattista, la Mepra (acronimo di Metallurgia Prandelli) inizia le proprie attività subito dopo la seconda guerra mondiale, riconvertendosi alla produzione di posate “per il semplice fatto che in quel periodo si trattava di un articolo di cui c’era tanta richiesta”, ammette divertito Luca Prandelli, Managing Partner di Mepra e rappresentante della quarta generazione nell’azienda di famiglia, nella quale operano ancora papà Gianni e suo cugino Luigi.
Dopo i primi anni in cui l’unico materiale a disposizione era l’ottone, nel corso degli anni Cinquanta l’azienda si converte all’utilizzo dell’acciaio. È così che prende il via quella progressione che l’ha portata, in oltre 70 anni di attività, a diventare il marchio di riferimento a livello internazionale per la posateria di alta gamma con design moderno. E che ha portato i suoi prodotti sulle tavole più esclusive del pianeta pur restando una realtà con una sessantina di collaboratori e una piccola rete di una quarantina di artigiani e subfornitori attivi nel distretto della Val Trompia.
La capacità di innovare e reinventarsi
“Il nostro valore è stato quello di cercare fin dall’inizio la massima qualità e l’innovazione”, sottolinea Prandelli. “Molte delle innovazioni del nostro settore, infatti, sono state sviluppate per la prima volta da Mepra. Ne è un esempio l’applicazione del rivestimento in PVD alla posateria, che permette di ottenere finiture color oro, champagne, nero, bronzo o arcobaleno garantendo un’elevata resistenza meccanica”.
Una novità che, osservata dal punto di vista del consumatore, può sembrare puro esercizio di stile. Ma che, invece, ha richiesto uno sforzo enorme. “Ci sono voluti 15 anni di ricerca, ma il risultato è forse la più grande innovazione nel mondo delle posate dopo l’introduzione dell’acciaio inossidabile”, spiega il Managing Partner di Mepra, aggiungendo che “oggi siamo l’unica azienda al mondo ad offrire una garanzia a vita su queste finiture”.
L’80% della produzione è destinato all’export
Non solo. L’altra trovata vincente dell’azienda bresciana – che è riuscita a ricavarsi una nicchia in un mercato nel quale operano da un lato marchi storici dell’argenteria e dall’altro realtà che hanno puntato sulla produzione a basso costo attraverso la delocalizzazione in Asia – è stata quella di offrire un elevato livello di personalizzazione. “Grazie al fatto di essere una realtà piccola, abbiamo una grande flessibilità, al punto che possiamo garantire non solo agli hotel e ai ristoranti, ma anche alla singola famiglia la finitura che vuole per il proprio servizio di posate”, assicura Prandelli.
Oggi l’azienda esporta tra il 75 e l’80% della propria produzione ed è presente in oltre 80 Paesi nel mondo. Dall’Europa, agli Stati Uniti. Dal Medio Oriente, all’Asia. “Abbiamo un 5-10% di produzione in co-branding con importanti designer internazionali e conto terzi, per marchi di alta gamma”, spiega il Managing Partner di Mepra. “Il nostro obiettivo è quello di continuare a innovare, non solo a livello tecnologico, ma anche sviluppando nuovi oggetti sempre in acciaio, come i vassoi e le pentole che abbiamo iniziato a produrre da alcuni anni”.