Una app che consente di fare i quiz in qualsiasi luogo. Da una storia personale dolorosa è nata un’idea geniale che oggi viene usata da 130 mila utenti al giorno, con 650 scuole guida affiliate.
La loro ultima iniziativa, un corso di guida in condizioni estreme destinato ai ragazzi che stanno prendendo lezioni per conseguire la patente, è talmente rivoluzionaria da rischiare di apparire addirittura eccessiva.
A prima vista, pensare di mettere un ragazzo a confronto con le maggiori situazioni di pericolo che si possono incontrare in strada ancor prima che abbia conseguito la patente è, infatti, un po’ come mettere un allievo di boxe sul ring con Mike Tyson per insegnargli il pugilato.
L’idea geniale: innovare le scuole guida
Invece, l’idea dei corsi di guida sicura per gli allievi rappresenta un esempio emblematico di come Guida e Vai stia operando in un mondo a bassissimo tasso di innovazione come quello delle scuole guida.
E del perché questa realtà milanese nata nel 2013 dall’incontro tra Salvatore Ambrosino e i suoi soci Fausto e Giorgio Pagliara e Daniele Rizzo, co-fondatori di Reddoak, azienda Hi-Tech che detiene in 100% di Guida e Vai, sia riuscita a imporsi come leader nel mercato nazionale, conquistando milioni di utenti e centinaia di scuole guida a livello nazionale.
Un nuovo modo di fare scuola guida
“I nostri corsi, che per i ragazzi sono gratuiti, partono dal presupposto che quando si prende la patente non si sa ancora davvero guidare, ma più che altro si conoscono le regole. Saper guidare significa saper affrontare situazioni straordinarie in una condizione ordinaria, cosa che manda in tilt il cervello, per cui noi operiamo in modo da entrare in quello stato di inconscio al quale si attinge nel momento del pericolo”, spiega Ambrosino, amministratore delegato di Guida e Vai.
“Lo facciamo attraverso esercizi nei quali il veicolo viene messo in moto, l’istruttore fa scattare l’errore o la situazione di pericolo e il guidatore reagisce per istinto, che spesso è sbagliato anche in chi guida da 30 anni. La possibilità di fare questa esperienza in un ambiente sicuro e protetto consente di riprogrammare le reazioni a cui ricorriamo nel momento dell’emergenza, in modo che siano le migliori possibili”.
Un approccio esperienziale con un valore sociale profondo
Una spiegazione che smonta tutte le perplessità iniziali. E che aiuta a capire quale sia lo spirito che anima questa realtà imprenditoriale, che per Ambrosino ha un valore morale e sociale molto profondo.
“Mio padre Donato è morto in un’incidente d’auto quando io avevo solo un anno, per cui io ho in qualche modo sempre desiderato fare qualcosa in questo settore, che è ancora molto protezionistico”, racconta l’amministratore delegato dell’azienda. “Non avendo parenti da cui ereditare e non avendo soldi per aprire un’autoscuola, mi sono ritrovato a decidere di fare l’istruttore, poi l’insegnante di teoria e, infine, a rilevare una scuola guida storica di Milano”.
I quiz digitali da 130 mila utenti al giorno
Non basta. Da lì al salto che avrebbe segnato la rivoluzione, attraverso il lancio di una sorta di franchising a cui un’autoscuola si affilia per usufruire di una serie di servizi, il passo è breve. “L’idea è stata quella di adottare strumenti innovativi che creassero un modello di autoscuola 2.0 e che si sviluppasse considerando l’incolumità delle persone come un valore da tutelare”, spiega Ambrosino, il cui primo intervento è stato il lancio di una versione digitale di tutti i quiz per la patente, fino a quel momento disponibili esclusivamente in forma cartacea.
“Oggi l’app per fare i quiz per la patente ha in media 130 mila utilizzatori al giorno ed è stata scaricata da circa 10 milioni di utenti”, afferma il fondatore di Guida e Vai. “Viene usata anche da chi ha 14 o 15 e si diverte a rispondere ai quiz anche se non deve sostenere esami, tanto che il 93% di tutti i ragazzi d’Italia usa Quiz Patente”.
Più di 650 scuole guida affiliate
Non basta. Tra gli strumenti innovativi garantiti alle circa 650 scuole guida che si sono affiliate a Guida e Vai sul territorio nazionale (quasi il 10% di quelle attive in Italia), ci sono i sistemi di realtà virtuale aumentata e clip video di 15 secondi su tutte le 7 mila situazioni previste dai quiz per la patente, che in forma scritta risultano spesso poco comprensibili.
Il tutto senza dimenticare i corsi di guida sicuri, lanciati in Lombardia, presso il Castelletto Circuit in provincia di Pavia, nella prima parte del 2022, “in concomitanza con il 40° anniversario della scomparsa di mio padre”, sottolinea Ambrosino. “L’obiettivo è salvare vite, per cui questi corsi entro i prossimi tre anni saranno a disposizione in tutta Italia”.
Per il resto si vedrà. Di certo, la rivoluzione del settore non finisce qui.