Il genio di Checco Zalone: il suo video pro vaccino irresistibile tormentone

Un comico spesso arriva dove non riescono i messaggi seri?  Forse sì, una risata ci seppellirà. Ne sa qualcosa la politica che cede il passo allo show.

Solo lui riesce a risollevare i botteghini del cinema italiano. Solo lui riesce mandare in tilt la rete con un video su Facebook diventato in quattro giorni più virale del Covid. E che vale più di mille appelli di boriosi scienziati a immunizzarsi senza paure. Perché non ci sono storie: Checco Zalone è un genio. E non seguirebbe dibattito, senonché per i pochissimi che il video “La Vacinada” non l’hanno visto e non se lo sono passati sui social, riassumiamo: lui, Luca Medici, nei panni del romantico turista ispanico Oscar Francisco Zalon, sfreccia per le strade rosse del Salento imbattendosi in una contadina d’eccezione, nientemeno che l’attrice premio Oscar Helen Mirren (grandissima e che tra l’altro nella realtà ha proprio fatto della Puglia il suo buen retiro).

È amore a prima vista, con lei, l’attempata ma quanto mai seducente neovaccinata (già richiamada!) che svolazza soave e seduce il giovane Zalon che canta “A mi me gusta bailare contigo, oh vacinada con l’anticuerpo dell’Astrazeneca”. E non importa se il testo è surreale e politicamente scorretto (lei, la vecia muchacha che lascia il sorriso sul comodino e ha la caviglia un pelito gonfiada). Tutto è talmente ironico da creare dipendenza.

L’anticorpo del buonumore

Non è un caso se, appunto, il re Mida del cinema italiano sia riuscito con un filmato girato col cellulare a lanciare un vero tormentone solo superficialmente spensierato, in realtà di una intelligenza mostruosa e soprattutto di formidabile impegno civile pro campagna vaccinale. Certo, l’ha fatto a modo suo, puntando sulla leggerezza, come aveva già fatto nei suoi film che prendevano in giro il posto fisso o nel suo video tutto da ridere sulla quarantena e l’immunità di gregge.

Ma, se ci pensate, è proprio sulle ali della leggerezza che tanti messaggi centrano il bersaglio. E spesso sono proprio attori, cantanti, rapper o comunque personaggi cosiddetti vip a smuovere l’opinione pubblica e a fare riflettere, magari da uno studio televisivo o da un palco, su problemi d’attualità spinosi che la politica non riesce più a risolvere o quantomeno a spiegare ai cittadini.

Il genio di Checco Zalone e quello di Adriano Celentano

Il grande Adriano Celentano dei tempi d’oro, non a caso grande amico di Zalone, ne è stato un esempio: certo le sue “prediche” sull’ecologia di leggero avevano poco, ma era il contesto della televisione che le rendeva pop e alla portata di tutti. Tornando ai giorni nostri, prendete solo il casino che ha combinato Fedez parlando da uno show apparentemente inoffensivo come il concertone del primo maggio: ora, e senza volere entrare nel merito della polemica, dopo settimane di barbosi e perciò inascoltati battibecchi politici non si parla d’altro che di ddl Zan, di omofobia e di censura Rai!

Non vorremmo allargarci troppo, ma vogliamo accennare a Lady Gaga o di altre grandi star che negli Usa hanno contribuito ad affossare Donald Trump?

 Un segno dei tempi

La verità è che non si capisce più se è lo spettacolo che è diventato politica o se è la stessa politica che è diventata spettacolo. Tramontata la serietà delle ideologie, siamo nelle mani di comici e ballerine, di rapper e influencer. Un bene o un male? Sicuramente un segno dei tempi. Se è vero, come è vero, che un dissacrante inno alle anziane vaccinate è capace di diventare notizia da prima pagina.

Dunque, applausi a Zalone, alla Mirren e a tutti quelli che nella banale e ordinaria normalità sanno spaccare con un lampo di genio. Forse è proprio vero, e il successo della comicità tornata in tv lo dimostra: una risata ci seppellirà.

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