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Lontano dal mondo, vicino alla gola: da Gigi a Crandola

Un locale lontano: lontano da Milano, distante da Lecco, ai margini settentrionali della Valsassina, su su nel borgo di Crandola. Ma è anche un locale che vale il viaggio. Soprattutto nei giorni feriali, in assenza del massiccio afflusso turistico del fine settimana. Solo allora sarà possibile gustare davvero la valle in tutta la sua essenza, cogliendone la bellezza severa e la mutevolezza del paesaggio. Monti a picco, tanta roccia, qualche pascolo in lontananza, un panorama che offre il maestoso Grignone, affiancato da Grignetta e Pizzo di Parlasco.

Dentro invece ci sono due sorelle, Antonella e Angela, che coccolano i visitatori, evitando finte cortesie e frasi di rito. La terza sorella, Giusi, è in cucina con il marito-chef Charlie e il cognato Marco: una gestione familiare e umana, tutt’altro che casalinga e improvvisata. 

La passione, la cura e l’entusiasmo dei gestori, cavalli di battaglia del ristorante, sono estremamente tangibili e pervadono anche l’animo degli avventori. I piatti non possono che risentire favorevolmente di queste influenze.

E la cucina? Si parte dal territorio e dalle tradizioni locali, ma spesso i piatti vengono arricchiti e rielaborati. Davvero certosino è lo scrupolo con cui vengono utilizzate le materie prime della zona: dalle verdure dell’orto di famiglia alle erbe aromatiche, dalle mele ai frutti di bosco, dal burro di alpeggio fino ai formaggi, taleggi e robiole in primis.

In ogni proposta presente in menu troviamo un legame con il territorio o con la storia gastronomica del luogo: come ad esempio i missoltini del lario accompagnati da burro di malga, cetriolo e lampone, oppure nel risotto mantecato al polline, ricotta di capra e gel di frutti di bosco. La tradizione pura la troviamo invece negli scapinàsc, i ravioloni locali ripieni di carni e conditi con burro e salvia, mentre il fiore di zucchina viene reinterpretato farcendolo con grano saraceno e irrorandolo di bitto fuso. Non mancano stimoli e divagazioni dal resto dello stivale come i profiterol con melanzane e spuma di burrata, le tagliatelle al nero, seppie e polpa di granchio o il carrè d’agnello alla griglia con patate al fieno, capperi e sambuco.

Anche i dolci sono all’altezza della situazione, anzi la superano. Squisita è la crème brûlée alla pesca con frangipane all’amaretto, ottimo il plum cake alla banana con mousse di cioccolato fondente e mirtilli selvatici, oltre alla classica frolla con composta di rabarbaro a km zero e fragole.

Sazi, appagati e felici si può uscire dal ristorante, non prima però di essersi “puliti” la bocca con uno tra le decine di distillati, grappe e liquori che sono a disposizione.

Albergo Ristorante da Gigi
Piazza IV Novembre 4, Crandola (LC)
tel. 0341 840124

https://dagigicrandola.it/

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