lunedì, Febbraio 3, 2025
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Natale con chi puoi: e se fosse una geniale opportunità?

State cercando di capire come aggirare il Dpcm e arrivare puntuali a infilare le gambe sotto la tavola imbandita con tutti i parenti pronti a festeggiare? Rassegnatevi, quest’anno non accadrà. Ma ecco una lista di motivi per considerare il periodo natalizio a suo modo geniale. Se vissuta con i giusti sentimenti la calda intimità famigliare potrebbe anche diventare qualcosa da ricordare.

E se questo strano Natale senza la solita schiera di parenti da attovagliare nascondesse anche qualche aspetto positivo, o quantomeno consolatorio? Tipo lo scampato tour de force ai fornelli, il rinvio dei baci sotto il vischio alla suocera isterica e il mancato abbraccio al cugino molesto?

Bella domanda. Una cosa è sicura. Sarà un Natale diverso, a suo modo geniale. Sicuramente meno stressante. Si farà, volenti o nolenti, di necessità virtù.

Perché se è vero che parlare di felicità in questo momento suona quasi come un oltraggio, è altrettanto sicuro che il flagello Covid non solo ha prosciugato le tasche degli italiani, ma ha tolto loro anche la voglia di festeggiare. O meglio, di festeggiare per forza di cose.

Non è un caso che, stando al recente Rapporto Censis, l’80% degli italiani sia favorevole alle misure restrittive dell’ultimo controverso Dpcm. L’Italia ai tempi del virus, spiega l’indagine, è sì triste e rassegnata, ma anche concreta e responsabile: meglio passare le feste soli o con pochissimi conviventi (ops… congiunti) che contribuire a prolungare un incubo chiamato Coronavirus.

Così si scopre che, senza troppi rimpianti, il 59,6% taglierà le spese per il cenone e il 54,6% spenderà meno per i doni da mettere sotto l’albero. Quanto al Capodanno, sarà per il 61,6% lontano anni luce dai bagordi. A causa del coprifuoco dalle 22 alle 7 del mattino, del divieto di riunirsi con molti amici e dell’obbligo di restare nel Comune di residenza saranno tanti quelli che se ne andranno a dormire prima della mezzanotte contenti solo di essersi messi alle spalle questo anno orribile e recitando il mantra: nel 2021, giuro, se torna il virus non mi faccio trovare.

Insomma, ci aspettano feste sì più malinconiche, ma (se vogliamo trovare qualcosa di geniale in tutto questo) sicuramente anche meno snervanti.

E visto che i brindisi saranno ancora concessi e noi vogliamo vedere il bicchiere mezzo pieno, vale la pena di cogliere i suggerimenti di molti psicologi: inutile piangere sul “Natale rubato”. Meglio viverlo come un momento costruttivo e intimo, senza cedere allo sconforto, ricorrendo a qualche videochiamata per gli auguri a chi è lontano e cercando di trovare il lato positivo della faccenda.

Già, ma quale? Tanto per cominciare, imparando dai giapponesi e dal loro magico potere del riordino, questa volta si eliminerà tutto il superfluo, dai parenti che vediamo giusto quel giorno e poi spariscono per il resto dell’anno, alle mille portate che obbligano a passare ore a cucinare, agli addobbi di cattivo gusto per rendere più accogliente il salotto, alle corse contro il tempo per lo shopping forsennato con buona pace dei negozianti che, pure loro, hanno tutto da guadagnare da un auspicato e veloce ritorno alla normalità.

Un bell’arrivederci anche a tombole e mercanti in fiera, tanto indigesti dopo panettone e spumante, anche se lo scampato pericolo non è assicurato (pare che i più sadici si stiano organizzando per i giochi a distanza via Skype). Se tutto ciò non basta, appurato dalle statistiche degli scorsi anni che per quasi la metà degli italiani il Natale e le sue feste sono fonte di forte ansia emotiva, pensiamo all’altro aspetto, forse il più consono ai tempi poco allegri che stiamo vivendo e alla situazione economica sempre più in profondo rosso.

Sarà, forse per la prima volta dopo anni di sbornia consumistica, una festa più sobria. Che oltre a farci riflettere sul significato della ricorrenza, ci farà sentire – credenti e non – più vicini alle migliaia di persone che in questo sciagurato 2020 hanno sofferto, o non ci sono più.  Quanto alla retorica sulla festività, alle slitte di Babbo Natale, ai poveri spelacchi e agli sfavillanti alberi delle influencer, ai selfie forzati e agli sprechi di salmone e insalata russa, semplicemente ne faremo a meno. Con sollievo.

Tranquilli: se intorno a loro c’è amore, i bambini non ne risentiranno. E i nonni, i vecchi saggi coraggiosi nonni, anche se lasciati soli, capiranno.

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