Nel romanzo dell’autrice napoletana c’è la narrazione forte e toccante di epoche storiche che sembrano essere state sottratte ai libri di storia.
Nella Sicilia degli anni 60 Viola Ardone ci fa incontrare Oliva Denaro, protagonista dell’omonimo romanzo edito da Einaudi. Oliva è cresciuta come una ragazza del suo tempo, in una famiglia modesta e ligia alle tradizioni, soprattutto quelle osservanti i precetti dei tempi atti a preservare l’onore di chi nasce femmina.
“La femmina è come una brocca, chi la rompe se la prende”. È al suono di queste parole che Oliva cresce, studia diligentemente, osserva il mondo senza malizia e vede scorrere la vita tra coloro che con i paraocchi seguono scrupolosamente i precetti di una società patriarcale e arcaica e chi invece prova ad allargare i propri orizzonti, a sfidare una cultura chiusa e non bada alle malelingue. Pur rispettando i canoni a lei imposti, Oliva diventa oggetto dei capricci di un giovane del suo paese, appartenente ad una famiglia poco raccomandabile e potente. Viene così rapita e violata in una Sicilia, un’Italia, dove la legge consente a chi commette questo crimine di “purificarsi” prendendo in sposa la propria vittima.
Il coraggio del rifiuto del matrimonio riparatore
Quanti matrimoni, quante violenze, quanti silenzi sono passati prima che Oliva dicesse no, che rifiutasse il matrimonio riparatore. Scelta sostenuta dalle persone a lei più care, la sua amica Liliana e suo padre, con il quale condivide un rapporto unico e speciale, fatto di poche parole, ma di tanti silenzi che si aprono su un terreno comune fatto di piena convinzione nell’uguaglianza.
Oliva è ligia al suo dovere di studentessa anche se dovrà interrompere gli studi perché una donna che sa troppe cose non va bene. È una ragazza che non ha ricevuto dalla sua famiglia un’educazione liberale eppure ha avuto il coraggio di dire NO.
Un’epoca sottratta ai libri di storia
Il personaggio di Oliva Denaro ha una materialità, una voce molto riconoscibile che accompagna il lettore, grazie alla scelta di Viola Ardone di permettere alla protagonista di raccontarsi in prima persona.
Il romanzo è ambientato prima del caso di Franca Viola, in effetti l’esito non sarà lo stesso se si pensa che il matrimonio riparatore in Italia verrà abolito solo nel 1981. L’ambientazione specifica però vuole dare voce a tutte coloro che non sono state Franca Viola, coloro che non sono state ascoltate e che non hanno avuto giustizia. È importante ridestare attenzione su questi fatti e su questa ambientazione storica precisa per capire perché, ancora oggi, la donna è oggetto di giudizio e violenza.
Viola Ardone, autrice già nota per Il treno dei bambini, riesce ancora una volta a dare voce agli invisibili e a tracciare una narrazione forte e toccante di epoche storiche che sembrano essere state sottratte ai libri di storia.
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