Tutti i consigli e trucchi della botanica geniale per prendersi cure di una delle piante ornamentali più diffuse e amate nei nostri giardini e terrazzi.
Come potare le ortensie? L’ortensia, una delle piante ornamentali più amate e presenti nei giardini, deve essere potata durante la stagione autunnale. La potatura assicura infatti il rinnovo della vegetazione e una pronta e abbondante fioritura per la primavera successiva.
L’operazione, per quanto tutto sommato semplice e non necessariamente da delegare ad un esperto giardiniere, deve però essere svolta con qualche precisa accortezza. Farla in maniera non corretta, infatti, significa compromettere la fioritura dell’anno successivo.
Vediamo quindi, innanzitutto, qualcosa di più sulle caratteristiche di questo arbusto così gradevole.
La pianta dell’ortensia
Innanzitutto, quando parliamo di ortensie dovremmo riferirci a una quarantina di specie, simili nell’aspetto generale di base, ma con differenze nel portamento, nell’altezza, nella conformazione e nel colore dei fiori.
L’ortensia più comune è Hydrangea macrophylla, specie perenne a portamento cespuglioso, che non supera mai i due metri di altezza. È una pianta dagli steli in parte erbacei e leggermente lignificati e dalle grandi foglie finemente dentellate, di un verde abbastanza chiaro. Il colore dei fiori varia dal rosa all’azzurro in relazione all’acidità del terreno: più è acido (ph 4,5 -5) maggiormente vira all’azzurro, mentre con un’acidità inferiore (ph 6) i fiori assumono le tonalità del rosa. Di base è comunque una pianta acidofila, come le azalee e i rododendri. Con ph alto del terreno, o del terriccio (se si tratta di una coltivazione in vaso), la pianta mostra segni di ingiallimento internervale tra le foglie. In questi casi, durante la stagione, si deve intervenire con del solfato ferroso o distribuire tanto terriccio specifico per acidofile, mescolandolo al terreno.
Come potare le ortensie
L’ortensia emette i fiori all’apice dei rami e, una volta terminata la fioritura, questi rami devono essere tagliati di circa 10-15 cm, compreso il fiore appassito che resta attaccato. L’anno dopo, dalla gemma sotto crescono due rametti che porteranno due fiori più piccoli, e al termine di quella fioritura il ramo deve essere tagliato alla base, ovvero a terra. Dal piede della pianta si generanno nuovi rami che porteranno ciascuno nuovi fiori grandi, che andranno poi tagliati, e dal cui ramo l’anno dopo si avranno due fiori piccoli e così via.
In sintesi, la potatura delle ortensie consiste nell’eliminazione, ogni due anni, dei rami che hanno fiorito, e ogni anno tagli di 10-15 cm sotto ogni fiore singolo appassito. Devono, inoltre, essere eliminati i rami visibilmente secchi e soggetti a patologie, come l’oidio o mal bianco, patologia fungina che si presenta con chiazze bianco-grigiastre.
Terminata la potatura, è utile realizzare un trattamento con un prodotto a base di propoli per uso agricolo, per proteggere i tagli dall’ingresso dei patogeni e favorire la loro cicatrizzazione mediante questo prodotto del tutto naturale.
Concimazione autunnale
Questa stagione è anche un buon momento per una concimazione dell’ortensia. Se è vero che durante la stagione primaverile-estiva è consigliato distribuire dei concimi liquidi insieme all’acqua di irrigazione ogni settimana, è altrettanto vero che una concimazione organica di fondo, con compost maturo, humus di lombrico o dello stallatico, rende anche migliore e più strutturato il terreno che ospita la pianta, e l’autunno è la stagione ideale per praticarla.
Per avere delle belle fioriture, la pianta deve essere sana e nutrita e affinché una pianta sia sana, è fondamentale che il terreno sia sano in primis.
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