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Taglio dei tassi: la BCE è davvero pronta all’annuncio?

Taglio dei tassi: secondo le stime la BCE annuncerà il primo taglio e il tasso d’interesse di riferimento dell’Eurozona dovrebbe scendere di 0,25 punti portandosi al 4,25%

Ormai ci siamo, i mercati prevedono che giovedì 6 giugno, la Banca Centrale Europea (BCE) annuncerà il primo taglio dei tassi di interesse, il primo dopo i consistenti rialzi nel corso del 2022 e 2023.

Secondo le stime, il tasso d’interesse di riferimento dell’Eurozona dovrebbe scendere di 0,25 punti percentuali, portandosi al 4,25%. Se la BCE procederà con il taglio, si muoverà in anticipo rispetto alla Banca d’Inghilterra e alla Federal Reserve, che si riuniranno entrambe più avanti nel mese di giugno.

Attualmente, i mercati prevedono entro fine anno due tagli con la possibilità di un terzo, una diminuzione rispetto ad aprile quando ci si aspettava tre tagli e rispetto a gennaio, quando Reuters stimava almeno cinque tagli.

Il taglio del 6 giugno sembra ormai certo, ma qualsiasi variazione rispetto a questa aspettativa potrebbe sorprendere i mercati.

Inflazione dell’Eurozona in salita

Il taglio dei tassi previsto arriva nonostante la recente risalita dei prezzi al consumo nell’Eurozona. L’inflazione è scesa vicino all’obiettivo del 2% fissato dalla BCE, ma a maggio i dati sull’inflazione, sia complessiva sia core, sono risultati superiori alle aspettative, segnando la prima accelerazione mese su mese del 2024.

Secondo Eurostat, l’inflazione dell’Eurozona è salita al 2,6% su base annua, rispetto al 2,4% di aprile. Anche l’inflazione core, che esclude i costi energetici e alimentari, ha accelerato, passando dal 2,7% di aprile al 2,9% a maggio.

Questi dati indicano che la BCE sta avendo meno pressioni rispetto agli ultimi mesi, ma non possiamo prevedere con certezza il ritmo con cui i tassi verranno ulteriormente ridotti, nonostante la direzione sembri essere quella giusta.

Come si comportano le Obbligazioni in Fasi di Ribassi dei Tassi BCE

In un contesto di ribasso dei tassi da parte della BCE, le obbligazioni dell’area Euro sono la prima asset class che beneficerebbe di un rialzo delle quotazioni. Questo vale soprattutto per le obbligazioni governative di buona qualità. I rendimenti che offrono nel medio-lungo periodo risultano molto attraenti per gli investitori che desiderano fissare e garantire una buona rendita nel tempo, considerando anche che i rendimenti del mercato monetario a brevissima scadenza scenderanno in parallelo al calo dei tassi di interesse.

Anche i BTP potrebbero beneficiare di questa situazione. Tuttavia, bisogna prestare attenzione: se la BCE dovesse tagliare nel tempo i tassi più del previsto per combattere un possibile eccessivo rallentamento economico, è possibile che i titoli di Stato dei Paesi periferici vengano penalizzati dal mercato (con un aumento degli spread) a favore dei titoli dei Paesi con economie più resilienti e meno indebitate.

E le azioni?

Innanzitutto bisognerà capire di quanto i tassi verranno abbassati e con quali motivazioni. Un conto è una normalizzazione del mercato a seguito del rientrare dell’inflazione e un conto una (attualmente non prevista) recessione che vedrebbe i corsi azionari scendere.

Utile quindi adottare un approccio selettivo, in questa fase potrebbero beneficiarne i settori che hanno sofferto maggiormente a causa dei rialzi degli ultimi anni, come quello industriale e delle utility.

Un abbassamento del costo del denaro potrebbe riportare l’attenzione sulle aziende a piccola e media capitalizzazione, migliorando i loro conti economici. Al contrario, le banche, che sono state protagoniste del recente rally grazie agli utili significativi, potrebbero vedere una contrazione delle loro quotazioni se i tassi dovessero scendere più del previsto.

Leggi anche: Borse ai massimi storici: opportunità o problema?

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