lunedì, Febbraio 3, 2025
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Ucraina: perché il conflitto rischia di intensificarsi in vista del 9 maggio

La portata simbolica della data in cui si celebra la vittoria nella seconda guerra mondiale potrebbe indurre Mosca ad aumentare l’intensità dello scontro nel Donbass e lungo la linea che collega alla Crimea.

Ci sono date che intrecciano storie, narrazioni politiche e drammi personali, pezzi interi di Paesi, Nazioni  e comunità.

Per il popolo russo e non solo, il 9 maggio rappresenta sì la giornata simbolo della vittoria nella “Grande Guerra Patriottica” contro il nazi-fascismo. Ma racchiuso in questa data c’è anche il dolore e la memoria per tutte quelle famiglie uscite vincitrici e che hanno potuto tracciare una linea di demarcazione tra guerra e pace, ma che oltre alla vittoria collettiva hanno subito perdite personali.

Il 9 maggio crocevia dei destini di Russia e Ucraina

Molto del dibattito analitico e giornalistico in questi giorni sta ruotando attorno a questa data, dai più ritenuta crocevia di un conflitto che potrebbe segnare i destini di uno o dell’altro Paese. Tra riassetti delle truppe sul campo e turnover al comando, è di ieri la notizia/indiscrezione che a comandare le operazioni sul campo sarà il Gen. A.V. Dvornikov, già comandante delle operazioni in Siria.

Proprio questo cambio nella linea di comando assieme al rallentamento del processo di pace portato avanti dalle due delegazioni, lanciano dei segnali su quelli che potrebbero essere gli scenari al fronte nelle prossime settimane.

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Ucraina: perché il conflitto rischia di intensificarsi in vista del 9 maggio

La chiusura con l’Occidente e il rapporto con la Cina

La consapevolezza in una parte della leadership russa di aver chiuso definitivamente con una parte del mondo occidentale – Europa inclusa – assieme a quella che il nuovo secolo cinese potrebbe iniziare proprio con una Russia prona a Pechino, spinge il Cremlino a voler ottenere una vittoria da poter utilizzare sia in chiave di politica interna che di politica estera.

Nonostante la narrativa del Cremlino fondi su una visione della Russia tardo imperiale, l’elemento “denazificazione” la collega ad una storia più recente e ancora viva in certi strati della popolazione.

Proprio questo elemento – insieme ad altri – potrebbe indurre Mosca ad aumentare l’intensità dello scontro in quelle aree come il Donbass e la linea costiera che di fatto ricongiungerebbe questi territori anche alla Crimea, garantendo sia una continuità territoriale che un ostacolo all’accesso al mare per Kiev.

L’intensità del conflitto è destinata ad aumentare?

In questo senso aumentare l’intensità del conflitto, ne aumenterebbe anche la durezza e le immagini che le cronache ci mostrano in questi giorni potrebbero essere solo l’inizio di una serie.

La sindrome “claustrofobica” della quale il mondo russo soffre, si sta trasformando in una sindrome da soffocamento dove chi ne è “vittima” non pensa al come uscirne, ma solo ad uscirne, ad ogni costo.

All’Europa non resta che comprendere che il “se non ora quando” russo del 24 Febbraio scorso potrebbe diventare “costi quel che costi”, con una serie di conseguenze che solo la storia ci aiuterà a comprendere.

Il 9 Maggio non è così lontano come sembra, Mosca ha già il suo calendario delle celebrazioni, e questa volta una mera commemorazione storica non è tra le ipotesi per chi siederà sul palco d’onore.

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